"Non c'è alcun record economico
in Liguria, i dati positivi riguardano solo alcuni settori
peculiari della Regione che è ultima a livello nazionale per
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, 16ma per
raccolta differenziata e imprese femminili, e 14ma per
percentuale di laureati. Lì dove le politiche della Regione
dovrebbero incidere assistiamo a un vero e proprio fallimento".
Così il segretario del PD Liguria Davide Natale commenta i dati
emersi dal 'Forum Ambrosetti' a Genova.
"Il report Ambrosetti è un lavoro serio, e anche nel
comunicare i dati, per enfatizzare alcuni risultati, mi
aspettavo altrettanta serietà nelle dichiarazioni, altrimenti
anche il report viene svilito. - denuncia - È ovvio che la
Regione Liguria sia al primo posto per l'economia del mare, dei
teu movimentati, del fatturato della floricultura e secondo per
numero di croceristi, i dati positivi su queste voci sono da
considerarsi scontati, sono il risultato di una storia e di
quelle che sono le peculiarità della nostra Regione, sarebbe
incomprensibile trovarsi al di sotto di queste posizioni".
"Quello che deve preoccupare è che la Liguria è ultima per la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, 16ma per
la raccolta differenziata e per conferimento rifiuti in
discarica e sempre 16ma per la presenza di imprese femminili e
per i bambini zero-due anni iscritti al nido, 11ma per il tasso
di occupazione femminile e 14ma per la percentuale di laureati.
- sottolinea Natale - E siamo anche decimi nella speranza di
vita. In pratica lì dove le politiche della Giunta regionale
dovrebbero incidere assistiamo a un vero e proprio fallimento".
"Il Pil pro capite è aumentato del 5,1%, ma in termini
assoluti è tra i più bassi di tutto il Nord. - segnala - Mentre
per il reddito pro capite, noi siamo al decimo posto sotto tutte
le regioni del Nord, comprese Lazio, Toscana ed Emilia Romagna.
La Regione inoltre dimentica un dato: nel 2022, la Liguria
registra l'aumento maggiore di povertà assoluta con un +8,5%. E
ha avviato progetti del Pnrr per meno del 27% dei suoi fondi e
ne ha aggiudicati solo il 7,5%. C'è quindi poco da gioire e
tanto ancora su cui lavorare".
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