/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Processo ultrà Genoa: imputato, "mai ricattato Preziosi"

Processo ultrà Genoa: imputato, "mai ricattato Preziosi"

Traverso, "non sono stato intermediario di nessuno"

GENOVA, 31 gennaio 2024, 15:46

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'incontro di cui ha parlato Enrico Preziosi non c'è mai stato. Se ci fosse stato non mi avrebbe chiamato ma sarebbe andato in Procura perché lui non vedeva l'ora di avere in mano qualcosa contro chi lo contestava". A dirlo al processo a carico di 15 persone, tra cui molti ultrà del Genoa, per le presunte estorsioni in cambio della pace del tifo, è stato Davide Traverso, unico imputato che ha deciso di sottoporsi a interrogatorio.
    Traverso, difeso dall'avvocato Riccardo Lamonaca, è stato presidente dell'Associazione club genoani dal 2014 al 2018. "Non facevo da intermediario tra Leopizzi e la società, anche perché lui non aveva bisogno di nessuno. Lo conoscevano tutti". Il riferimento all'incontro è quello di cui aveva parlato l'ex patron del Grifone la scorsa udienza. Preziosi aveva detto che nel 2017 si presentarono nel suo ufficio Leopizzi (uno dei principali imputati) e Traverso per chiedergli di saldare un debito di 200 mila euro che Omar Milanetto aveva nei confronti di un albanese. Dopo quell'incontro l'imprenditore chiamò Traverso e gli disse che aveva registrato tutto e che se non avessero smesso lo avrebbe fatto sapere a tutti. "Preziosi chiamava a casa uno per uno quelli che lo contestavano. Se fosse successa una cosa del genere ci avrebbe denunciato. Quella telefonata la considerai uno sfogo". E poi ha detto che Artur Marashi (un altro degli imputati, ndr) "me lo presentò la Digos allo stadio. Per me era un facente funzione della Questura. Ho scoperto dopo che lavoro faceva. ma lo vedevo sempre con la Digos, faceva la guardia del corpo ai giocatori in tribuna". Le contestazioni erano "normali quando la squadra non andava bene" e poi ha detto di non sapere nulla sul fatto che Leopizzi mandasse soldi ad alcuni carcerati, tra cui Guido Morso, in cella per l'omicidio di Davide Di Maria, avvenuto nel 2016.
    Dopo Traverso hanno rilasciato dichiarazioni spontanee altri imputati che hanno detto di "non avere mai chiesto soldi al Genoa e di avere sempre pagato di tasca loro tutto".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza