Nel 2019, anno in cui è crollata
una parte della volta della galleria Bertè in A26, era
amministratore delegato Roberto Tomasi. "Ebbene, parrebbe lecito
domandarsi il motivo per cui per l'anno 2019, ovverosia lo
stesso anno del crollo, la cui attenzione in riferimento ai
controlli asseritamente inadeguati è stata indubbiamente
maggiore rispetto agli anni pregressi soprattutto a seguito dei
drammatici fatti del ponte Morandi, alcuna contestazione è stata
mossa nei confronti del soggetto che è succeduto all'odierno
imputato, vale a dire Roberto Tomasi". A metterlo nero su bianco
sono gli avvocati Carlo Longari e Lorenzo Contrada che assistono
l'ex ad Castellucci nel procedimento bis, quello nato dopo il
crollo del ponte Morandi. Tomasi era stato sentito e la procura
aveva ritenuto attendibili le sue dichiarazioni tanto da
archiviare la sua posizione riconoscendo il cambio di passo
della società.
L'inchiesta, che vede 47 imputati, riguarda i falsi report
sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il
crollo della galleria e il mancato rispetto delle norme europee
per la sicurezza nei tunnel.
Tomasi "è, da febbraio 2019, amministratore delegato di
Aspi, nonché dal 2015 membro del CdA della stessa società. Ed
ancora, a fortiori, una ulteriore circostanza a dir poco
dirimente attiene al fatto che, già dalla fine del 2018,
Castellucci, in vista della sua fuoriuscita, stava gradualmente
procedendo a trasferire, mediante apposite deleghe, tutti quelli
che erano i poteri e le responsabilità che erano ricompresi nel
suo ruolo. Difatti, Tomasi, membro del Cda ed attuale ad da
febbraio 2019, ricopriva non solo la qualifica di condirettore
generale fin dal giugno 2015, ma dall'ottobre 2018 era stato
anche nominato direttore generale unico, con annesse una serie
di deleghe unificate legate al ruolo che ricopriva", continuano
i legali.
"Dunque, ad un soggetto che ricopriva, nel periodo di
maggior interesse ai fini del presente giudizio, la medesima
qualifica dell'odierno imputato, e che avrebbe dovuto quindi
rispettare lo stesso modello comportamentale che oggi si ritiene
violato da parte dell'ingegner Castellucci, ad oggi non è stato
mosso alcun rimprovero in sede penale".
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