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Rifiuti, entro maggio l'avviso per chiudere il ciclo in Liguria

Rifiuti, entro maggio l'avviso per chiudere il ciclo in Liguria

Giampedrone, 'Siamo di fronte ad una svolta epocale'

GENOVA, 06 febbraio 2025, 14:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Entro la fine di maggio l'Agenzia regionale ligure per i rifiuti pubblicherà un avviso rivolto alle aziende interessate alla realizzazione dell'impianto per chiudere il ciclo dei rifiuti in Liguria così da ricevere le proposte progettuali entro la fine di luglio. Lo comunica l'assessore al Ciclo dei rifiuti della Regione Liguria Giacomo Giampedrone annunciando che la Giunta regionale ha dato all'agenzia gli indirizzi per attivare l'iter.
    "Siamo di fronte ad una svolta epocale per la Liguria verso la sua piena autonomia in materia di rifiuti - dichiara Giampedrone -. Una svolta frutto del lavoro portato avanti dalle amministrazioni regionali di centrodestra dal 2016 in poi, che ha ottenuto una crescita importante della raccolta differenziata arrivata a sfiorare il 60% a livello regionale e alla previsione, per la prima volta nella storia della Liguria, della chiusura del ciclo. Questo porrà fine alla necessità di portare i rifiuti indifferenziati fuori Regione per il loro trattamento, con evidenti positive ricadute per le tasche dei cittadini liguri".
    Nell'avviso pubblico non sarà indicata a priori la tipologia di impianto, se 'waste to chemical', con la produzione di 'green fuels' quali idrogeno e metanolo, oppure di valorizzazione energetica: le aziende interessate avanzeranno le loro proposte che poi verranno vagliate in sede tecnica dall'agenzia.
    "Di certo ogni proposta dovrà essere accompagnata da una esplicita adesione da parte del Comune interessato oltre a prevedere soluzioni per il miglioramento dei parametri ambientali - prevede Giampedrone -. Qualunque soluzione verrà scelta al termine della procedura, saranno certamente previsti vantaggi in termini di riduzione della Tari".
    L'impianto dovrà disporre di una capacità operativa di circa 320mila tonnellate all'anno, così da superare l'attuale necessità di invio dell'indifferenziato e di quote di rifiuti speciali fuori Regione e minimizzare il ricorso alle discariche.
    Ferme restando le cinque aree individuate come idonee dallo studio del Rina, la superficie minima ottimale dovrà essere di circa 100mila metri quadrati, comprensivi di strutture e servizi ausiliari, con tolleranza del 30%. La localizzazione dovrà garantire un'ottimale accessibilità/intermodalità, anche in riferimento a soluzioni che permettano un minor trasporto su gomma. La proposta progettuale dovrà essere accompagnata da una nota di adesione del Comune interessato.
   

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