Filippo Biolé, avvocato, presidente
dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo e dell'Accademia Ligustica
di Belle Arti e di Aned, ufficializza la sua candidatura a
sindaco di Genova.
Lo fa da indipendente, smarcandosi dalle
trattative in corso nel centrosinistra, ma senza escludere un
dialogo con le forze progressiste. "A cinquant'anni è il
momento di espormi - ha dichiarato - perché se nessuno fa questo
passo, si regala il bene pubblico a chi si pone come compatto ma
ha valori antitetici rispetto a una buona amministrazione".
Dalla scrivania del proprio studio, Biolé ha lanciato un
appello al centrosinistra, invitando a un confronto sul
programma: "Non accetterò un menù precotto, ma resto disponibile
a costruire una proposta concreta".
Il suo primo assaggio di
programma, intitolato 'Le dieci Genova che vogliamo', si
sviluppa su dieci temi chiave. Tra questi, il rafforzamento
della sanità pubblica con tagli alla burocrazia, il rilancio
della manifattura come industria della conoscenza, un'alleanza
tra pubblico e privato guidata dall'interesse generale e un
maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche.
Biolé propone anche di destinare i fondi europei per migliorare
la qualità della vita, creare spazi di aggregazione per i
giovani e valorizzare il ruolo attivo degli anziani.
"Siamo di fronte a un centrosinistra ancora bloccato da
logiche partitiche - ha aggiunto - e provo disagio nel vederlo
impantanato nelle trattative. La mia candidatura nasce dalla
volontà di reagire, coinvolgendo persone che condividono gli
stessi valori".
Biolé è pronto a partecipare a un tavolo per la
definizione del programma e lascia aperta la porta a una
candidatura unitaria del centrosinistra, anche con una propria
lista civica a sostegno dell'eventuale candidato sindaco
espresso dalla coalizione progressista. "Incontriamoci al più
presto", è il suo invito.
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