"Il Giorno del Ricordo ha acceso i riflettori su una vicenda che era stata sacrificata sull'altare degli equilibri internazionali del secolo scorso, gli infoibati e gli esuli decisero di essere italiani due volte: per nascita e per scelta, purtroppo, qualcuno ha ancora difficoltà a condannare certi atti vandalici in memoria dei martiri delle foibe.
Chi tace, omette di ricordare.
Chi si gira dall'altra
parte, è complice". È il commento del presidente del Consiglio
regionale della Liguria Stefano Balleari in occasione del Giorno
del ricordo, la commemorazione dei martiri delle foibe e degli
esuli giuliano dalmati, che si è svolta stamani a Genova presso
il cippo della rimembranza all'interno del cimitero monumentale
di Staglieno. Presenti le autorità civili e militari della
Liguria.
"Una pagina dolorosa della nostra storia nazionale - la
definisce il presidente del Consiglio comunale di Genova Carmelo
Cassibba - a lungo rimasta ai margini del dibattito pubblico, ma
che oggi riconosciamo come parte integrante della nostra
identità e del nostro dovere di memoria".
"Come figlia di esuli sento il dovere di testimoniare questa
storia e trasmetterla affinché non cada nell'oblio, perché
l'oblio è la seconda morte della memoria, - interviene la
rappresentante dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e
Dalmazia Patrizia Gaspich - e il Giorno del ricordo non deve
essere solo una celebrazione, ma un momento di riflessione
collettiva su cosa significa perdere la propria casa, la propria
identità e dover ricominciare altrove".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA