Terminati i lavori di
valorizzazione delle Mura della Marina che rientrano nel Piano
Integrato Caruggi che, tra gli ambiti urbani di intervento,
individua anche la riqualificazione e il recupero delle mura
storiche. Le antiche Mura della Marina, e il relativo
percorso, sono stati oggetto di un'opera di restauro e di
valorizzazione che restituisce a Genova ulteriori importanti
tasselli della sua identità storica ed urbanistica,
testimonianze del passato marittimo e difensivo della città che,
da sempre, vive in simbiosi con il suo porto. Oltre al
restauro architettonico delle mura in senso stretto, gli
interventi (costati 2.365.000 euro) sono stati ideati ed
eseguiti con gli obiettivi di risanare elementi puntali di
degrado e disordine ed a ripristinare le pavimentazioni storiche
di pregio presenti. Il progetto, esteso dalla rotonda della
Biblioteca Franzoniana fino alla scalinata di Sant'Antonio e
comprendente le aree di Campopisano Inferiore rientra nell'opera
di recupero e rivitalizzazione del Centro Storico volta a
migliorare la qualità di vita dei residenti ma anche la
fruibilità e la percezione qualitativa degli spazi per chi
queste aree le visita solo occasionalmente. Inseriti
all'interno dei progetti di rigenerazione urbana nell'ambito dei
finanziamenti PNRR, i lavori hanno riguardato il restauro delle
opere murarie, la riqualificazione e la valorizzazione del
percorso, l'accessibilità e la creazione di una suggestiva
illuminazione architettonica che ora ne esalta le imponenti
caratteristiche. Ad illustrarli, questa mattina, sono
intervenuti il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi,
l'assessore comunale a Decoro della città e Centri Storici Mauro
Avvenente ed il presidente del Municipio I Centro Est Andrea
Carratù. "Il restauro delle Mura della Marina sono un tassello
nel più ampio progetto di riqualificazione di questa zona del
centro storico - ha dichiarato il facente funzioni sindaco
Pietro Piciocchi - il restauro della mura rientra tra quelli
finanziati dal Pnrr su cui il Comune di Genova si sta
confermando tra i più virtuosi a livello nazionale, utilizzando,
nei tempi stabiliti, i finanziamenti anche per valorizzare il
nostro straordinario patrimonio storico e in questo caso
medioevale».
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