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Teatro, a Genova Elisabetta Pozzi è una moderna Cassandra

Teatro, a Genova Elisabetta Pozzi è una moderna Cassandra

Il monologo ieri sera al Duse di Genova

GENOVA, 20 febbraio 2025, 10:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Applausi calorosi ieri sera al Teatro Duse per Elisabetta Pozzi, protagonista assoluta di "Cassandra o dell'inganno", una coproduzione del Teatro Nazionale genovese con il CTB, il Centro Teatrale Bresciano. Lo spettacolo è un articolato monologo costruito dalla Pozzi con Massimo Fini, attingendo a fonti letterarie varie, da Eschilo e Euripide a Eliot e Pasolini. Come è noto, Cassandra era figlia di Priamo, re di Troia e di Ecuba. La sua bellezza aveva conquistato il dio Apollo tanto che questi gli aveva concesso il dono della profezia a condizione che lei cedesse ai suoi desideri. Ma Cassandra, una volta acquisiti i poteri, respinse il dio e questi si vendicò condannandola a essere sempre incompresa nelle sue profezie. Così dopo aver invano vaticinato la presa di Troia, Cassandra finì schiava di Agamennone e venne uccisa dalla di lui moglie Clitemnestra.
    La Cassandra costruita da Elisabetta Pozzi è di estrema modernità, ci parla da tempi lontani, la sua voce si confonde con quelle di Agamennone e Clitenmnestra, ma in realtà ci porta a riflettere anche sulla contemporaneità. Un mito, insomma, senza tempo e non a caso nel finale, scritto a quattro mani dalla Pozzi e da Fini, in un accecante gioco di luci proiettate contro la platea, al centro della inascoltata preveggenza c'è l'uomo moderno, "un minuscolo ragno al centro di una immensa tela che si tesse ormai da sola e di cui è l'unico prigioniero".
    Un progetto, dunque, stimolante, forse ancora passibile di qualche limatura nella organizzazione del testo e nel rapporto fra il testo stesso e i momenti musicali ideati da Daniele D'Angelo, autore pure delle luci. Elisabetta Pozzi si muove in uno spazio scenico fatiscente esibendo un'ampia gamma di soluzioni vocali, con la consueta maestria di una grande attrice. Repliche fino a domenica.
   

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