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Sanità, M5S 'sicurezza a rischio nei pronto soccorso di Genova'

Sanità, M5S 'sicurezza a rischio nei pronto soccorso di Genova'

Giordano, 'Ogni infermiere ha venticinque barelle da gestire'

GENOVA, 10 marzo 2025, 12:51

Redazione ANSA

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"Nei pronto soccorso genovesi ci sono delle gravi inadempienze del decreto legislativo 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ogni infermiere ha venticinque barelle da gestire, un sovraffollamento che non permette piani di evacuazione, barelle e materiali infiammabili sono posizionati in corrispondenza delle uscite di sicurezza e mancano porte antincendio nei magazzini". Lo denuncia il capogruppo del M5S nel Consiglio regionale della Liguria Stefano Giordano in una conferenza stampa sulla situazione della medicina d'urgenza nel capoluogo ligure.
    "Ci sono dei lavoratori che soffrono nei pronto soccorso di Genova, i lavoratori che soffrono sono infermieri, operatori socio sanitari e medici - segnala Giordano -. Se un infermiere ha venticinque barelle da gestire il 'burnout' avviene in modo automatico. Abbiamo richiesto alle autorità competenti, al servizio Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Psal) di Asl3 e ai vigili del fuoco, l'accesso agli atti e ci è stato risposto che tutto il materiale è in Procura, significa che nei pronto soccorso ci sono inadempienze talmente gravi che non sono sanabili nell'immediato".
    L'esponente M5S segnala che "la Procura di Genova ha aperto un'indagine relativa a uno dei tre principali pronto soccorso cittadini a causa della presenza di materiale combustibile nei pressi delle uscite di sicurezza, la mancanza delle porte antincendio in un magazzino e sulla regolarità del certificato di prevenzione incendi (Scia)".
    Secondo il M5S era stata confermata la partecipazione alla conferenza stampa del primario del pronto soccorso dell'ospedale Galliera Paolo Cremonesi, ma non si è presentato. "Oggi i direttori degli ospedali e i primari della medicina d'urgenza e dei pronto soccorso non ci sono, ci sono solo i sindacati, - dichiara Giordano - a pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca, non vorremmo che ci fossero state delle pressioni politiche al fine di mantenere chiusa la bocca a chi ha la responsabilità".
   

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