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Successo al Carlo Felice di Genova per Die Liebe der Danae

Successo al Carlo Felice di Genova per Die Liebe der Danae

Orchestra risolve partitura difficile, bene bacchetta Zlabinger

ROMA, 10 aprile 2025, 10:17

Redazione ANSA

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Il regista Laurence Dale si era fatto apprezzare al Carlo Felice di Genova per la lucida rilettura del "Sogno di una notte di mezza estate" di Britten, la passata stagione. Un successo che ieri sera ha bissato firmando la messa in scena di "Die Liebe der Danae", presentato per la prima volta in Italia in lingua originale e in un allestimento realizzato da una fondazione lirica italiana. Quando Strauss compose "Die Liebe der Danae" si era in regime nazista e in guerra. E nella sua lettura, senza alcuno stravolgimento, Dale ha contestualizzato l'opera. Le immagini proiettate in bianco e nero di aerei da guerra o di Strauss che passeggia nel verde di Garmisch (e poi compare durante lo spettacolo, danzando pure il valzer insieme ai "suoi" interpreti) richiamano i giorni della creazione e sottolineano il significato del lavoro: il mito di Danae che per amore rinuncia all'oro è una rivolta contro il potere, nel segno di speranza per un mondo diverso. Sul piano musicale "Die Liebe der Danae" è una partitura estremamente complessa che mette a dura prova solisti, coro e orchestra. E va detto subito che anche sotto questo aspetto lo spettacolo è risultato davvero bello. Una delle caratteristiche dello stile straussiano è l'esuberanza orchestrale, ravvisabile tanto nei poemi sinfonici quanto nel suo teatro. "Die Liebe der Danae" ne è una conferma straordinaria. L'orchestra, notevolmente ampia, è chiamata a risolvere una scrittura quanto mai varia nei timbri, nelle dinamiche, nei rapporti con il palcoscenico. Strauss non ha lesinato slanci lirici: un melodismo il suo ampio, pieno, che coglie con genialità i tratti caratteristici della storia e dei personaggi. Strauss, insomma, al culmine della sua pluridecennale esperienza crea una sintesi fra drammaturgia musicale e drammaturgia teatrale assoluta regalando una partitura che se non è fra le sue più famose ed eseguite, certamente è fra le più profonde e complesse. Sul podio, come è noto, era previsto Fabio Luisi che ha dovuto dare forfait per problemi familiari. Michael Zlabinger, suo assistente, ha fatto un lavoro egregio in buca e nel rapporto con il palcoscenico.
    L'esuberanza sonora di Strauss ha creato qualche problema di equilibrio, ma Zlabinger ha saputo nel complesso offrire belle soluzioni interpretative. Il cast poggiava su due eccellenti nomi quali Angela Meade autorevole Danae e John Matthew Myers, generoso Midas. Non sempre inappuntabile Scott Hendricks che nella parte di Jupiter ha avuto comunque alcuni felici momenti.
    Completavano il cast Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux), Valentins Farcas (Xanthe), Anna Graf (Semele), Agnieszka Adamczak (Europa), Hagar Sharvit (Alkmene), Valentina Stadler (Leda). Da lodare coro e orchestra.
   

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