Solo il 3% delle case di comunità
previste dalla riforma dell'assistenza socio-sanitaria in
Liguria è pienamente operativo. Lo rileva un'analisi della
Fondazione Gimbe sullo status di avanzamento della 'Missione
Salute' del Pnrr al primo trimestre 2025 basata sui dati forniti
dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
(Agenas).
Delle 33 nuove strutture socio-sanitarie programmate nel
servizio sanitario ligure, 11 hanno almeno un servizio
dichiarato attivo (33,3%), 5 hanno tutti i servizi obbligatori
dichiarati attivi ma senza presenza medica e infermieristica
(15,2%) e una con presenza medica e infermieristica (3%).
In Liguria sono 3 su 8 i servizi dichiarati attivi per
l'assistenza domiciliare integrata in tutti i distretti della
Regione. Per quanto riguarda gli ospedali di comunità sono 11
quelli previsti in Regione di cui, secondo gli ultimi dati
disponibili, solo 2 hanno almeno un servizio dichiarato attivo
pari al 18% del totale.
Nel fascicolo sanitario elettronico regionale della Liguria è
disponibile l'81% del totale delle 16 tipologie di documenti
previste dal Ministero della Salute. L'11% dei cittadini della
Regione ha espresso il consenso alla consultazione dei propri
documenti nel fascicolo sanitario elettronico rispetto alla
media nazionale del 42%.
"La riforma dell'assistenza territoriale arranca - dichiara
il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta -. Al 31
marzo 2025 per la Missione Salute del Pnrr non era prevista
alcuna scadenza europea e l'unica scadenza nazionale è stata
rispettata. Tuttavia, al di là del rispetto delle scadenze
formali, a poco più di un anno dalla rendicontazione finale, la
riforma dell'assistenza territoriale e l'attuazione del
fascicolo sanitario elettronico procedono decisamente a rilento,
con marcate diseguaglianze tra le Regioni".
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