Ridurre di almeno il 50% la
presenza di barelle all'interno dei pronti soccorso, assicurare
la continuità assistenziale nel percorso delle dimissioni
protette e, al tempo stesso, migliorare la qualità della vita e
del lavoro degli operatori creando un ambiente più sereno e
riducendo l'abbandono delle strutture di emergenza urgenza. Sono
questi gli obiettivi del progetto di riorganizzazione della
gestione dei posti letto nelle RSA post acuti, nel territorio
dell'ASL 3 Genovese, per le dimissioni protette. Un piano che
prevede il recupero di 80 nuovi posti letto, per un totale di
300 a disposizione, la meta dei quali (47%) a disposizione del
Policlinico S. Martino, il 23% al Galliera, il 9% Ospedale
Evangelico e il 21% ai Presidi Ospedalieri di ASL 3.
"Vogliamo incidere in modo significativo sulla riduzione dei
letti che sostano per troppo tempo nei corridoi dei tre
principali pronto soccorso dell'area metropolitana - spiega
l'assessore regionale alla sanità, Massimo Nicolò- perché non
possiamo più accettare una situazione così 'disumana' per i
nostri cittadini . Per questo, in unione con le richieste degli
ospedali cittadini, abbiamo attuato un cambiamento radicale
nella gestione dei posti letto nelle Rsa". Il decreto prevede
che, per un periodo sperimentale di 6 mesi, sia direttamente il
reparto di ricovero a decidere l'assegnazione per i pazienti che
necessitano di un trasferimento in Rsa post acuto. L'ospedale
potrà autorizzare al massimo 30 giorni di RSA per Post Acuti per
paziente in dimissione, la rivalutazione delle condizioni del
paziente sarà a carico dei geriatri o dei medici dell'area
internistica dell'ospedale inviante mentre le rivalutazioni
dovranno avvenire almeno con cadenza quindicinale. Una volta
riservato il posto in RSA al paziente in dimissione
dall'ospedale, se questa non avviene entro 48 ore, si procederà
d'ufficio a rendere il posto disponibile per pazienti anche di
altri ospedali.
"Le aziende avranno la gestione dei posti letto sia in
entrate che in uscite - sottolinea Nicolò, in modo tale da
decidere il turnover e mettere in atto le azioni più performanti
per facilitare il percorso che dal pronto soccorso porta alla
alle medicine e, successivamente, alla dimissione nelle Rsa".
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