Va', pensiero è forse il coro d'opera
più famoso al mondo. E basta questo per spiegare il tutto
esaurito alla Scala per tutte le otto repliche di Nabucco
nell'allestimento moderno firmato nel 2013 da Daniele Abbado. Se
questa versione abbandona l'ambientazione biblica per trasferire
la vicenda negli anni Trenta-Quaranta, con chiari riferimenti
alla Shoah, è legata alla tradizione la bacchetta di Nello
Santi, direttore ottantaseienne che alla Scala lo scorso anno ha
registrato il tutto esaurito con un altro titolo classico, la
Traviata (con Anna Netrebko), e che a Milano tornerà a maggio
per Aida. E' stato lui il più applaudito dal pubblico al
debutto, con due fuori programma: un attempato signore che non
appena si è sistemato sul podio gli si è avvicinato dalla platea
a braccia aperte gridandogli 'benritornato', e un ammonimento
arrivato dalla gallerie dopo l'intervallo: 'maestro, i tempi'.
Nabucco è piaciuto al pubblico che ha applaudito tutti, a
partire dal coro e da Leo Nucci (Nabucco).
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