E' rimasta in silenzio davanti al gip di Milano, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere, Patrizia C., la donna rinchiusa a San Vittore con l'accusa di omicidio aggravato dal vincolo della discendenza per aver ucciso, soffocandola, la sera del 7 marzo la sua bimba di appena due anni nella loro casa a Cisliano, nel Milanese.
La 41enne, assistita dai legali Valentina Cristalli e Ilenia Peotta, a quanto si è saputo, si è limitata a scrivere qualcosa su un foglio, ma non ha voluto nemmeno rilasciare spontanee dichiarazioni al giudice. E la sua difesa ha chiesto che vada agli arresti domiciliari in un luogo di cura.
Nelle prossime ore, il giudice Carlo Ottone De Marchi deciderà sulla convalida del fermo e sulla custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura. Poi gli atti passeranno per competenza territoriale a Pavia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA