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Dal Covid è nata la 'Grammatica del nuovo mondo'

Dal Covid è nata la 'Grammatica del nuovo mondo'

Libro di Poletti sottolinea evoluzione linguaggio per pandemia

MILANO, 03 gennaio 2022, 14:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il coronavirus non ha cambiato solo le nostre vite, ma anche le parole che usiamo: è una "Grammatica del nuovo mondo" quella delineata da Filippo Poletti nel libro, edito da Lupetti, che alfabeticamente elenca 50 termini chiave dei nostri giorni, sottolineando l'evoluzione del linguaggio ai tempi della pandemia. Tutto - ricorda il giornalista - iniziò il 30 gennaio 2020 a Roma con il caso dei due turisti cinesi trovati positivi. Da allora al 30 dicembre 2021, in 100 settimane, il nostro vocabolario si è concentrato sull'uso delle parole positivo, mascherina, vaccino, smart working e zona geografica colorata in base all'andamento dei contagi e dei ricoveri. Il contagio ha rivoluzionato il nostro modo di parlare: l'aggettivo positivo ha assunto un'accezione negativa, mettendo tra parentesi il pensiero positivo. Alcune espressioni hanno acquisito nuovi significati: legate fino al 2019 all'inchiesta giudiziaria di cui all'inizio del 2022 ricorrerà il trentennale, dal 2020 le 'mani pulite' sono associate alle raccomandazioni pubbliche di carattere igienico-sanitario. È il caso anche di RT, sigla che sta per retweet su Twitter e oggi utilizzata per indicare l'indice di trasmissibilità. Il coronavirus - che ha colorato l'Italia in zona rossa, arancione, gialla e bianca - ha diffuso lemmi come mascherina e smart working: "Il dizionario del nuovo mondo è in continua evoluzione - commenta il giornalista - e negli ultimi mesi si è polarizzato sulla contrapposizione tra no vax e sì sì sì vax. Questo braccio di ferro lessicale evidenzia la profonda spaccatura presente nella popolazione". "Per affrontare il 2022 - conclude Poletti - è necessario riflettere sulle parole legate al coronavirus, perché l'uomo capace di giudizio è colui che ha una bussola per orientarsi".
   
   

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