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Il 'Divisionismo italiano' nell'opera di A.P. Quinsac

Il 'Divisionismo italiano' nell'opera di A.P. Quinsac

Un ampio lavoro su una corrente artistica poco approfondita

MILANO, 02 marzo 2022, 16:40

Redazione ANSA

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Non tutti sanno, o ammettono, anche fra gli esperti del settore, che per esempio Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Giuseppe Pellizza da Volpedo fanno parte a pieno titolo della corrente pittorica del 'Divisionismo' nato a Milano. Su questa misconosciuta e individualistica, nel senso che chi vi ha fatto parte non ne è stato spesso consapevole, area artistica ha messo un punto fermo la studiosa Annie-Paule Quinsac con 'Divisionismo italiano. Sguardi e Prospettive 1880-1920'.
    La ampia e raffinata opera, un cofanetto composto da due grandi volumi (320 pp ciascuno, 150 euro), è stata pubblicata da 'Compagnia della Stampa, Massetti Rodella Editori'. Un lavoro di quelli che si possono definire 'definitivi', anche se la ricerca è per sua natura continua, per approfondimento dell'argomento, fonti preziose e illustrazioni. Annie-Paule Quinsac affronta il tema in maniera quasi umile, nonostante sia ritenuta un'autorità, e spiega che la riproposizione della sua tesi, accolta inizialmente con diffidenza alla Sorbona e che poi ottenne il rarissimo riconoscimento 'mention très bien' alla Sorbona nel 1968, è stata ampliata, arricchita e aggiornata.
    L'autrice, con un approccio trasversale, fa un consuntivo sull'evoluzione della fortuna critica di un fenomeno d'estrema rilevanza nella conquista della modernità in Italia. Il Divisionismo - sottolinea - è stato analizzato e inteso sia come le tecniche derivanti dall'impiego più o meno rigoroso del tono, sia come l'insieme dei pittori italiani che hanno tentato di conformarvisi. Insomma una miniera di informazioni.
   

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