Una commistione o meglio una
contaminazione di pop, voci africane, basi techno, rock and roll
invaderà letteralmente la Triennale di Milano, aperta e
perfettamente operativa rispetto al normale calendario,
nell'intera giornata di domenica prossima. Dal sotterraneo
all'ultimo piano circa 140 musicisti ed artisti capaci dei più
molteplici linguaggi prenderanno parte a una performance e
installazione globale. È il nuovo progetto del compositore,
arrangiatore e produttore discografico Ferdinando Arnò, "The
Gathering" vincitore della Targa Tenco 2022 come 'Miglior album
collettivo'.
La 'colonna sonora' dell'evento sarà un flusso ininterrotto
di performance spontanee non scandite da un tempo prestabilito.
L'obiettivo è coinvolgere la comunità dei musicisti, milanesi e
non, ciascuno con il proprio strumento, ed il pubblico nella sua
eterogeneità, che da spettatore diventa attore di una festa
della musica dove si dissolvono gioiosamente i confini tra
pubblico e platea.
Sarà dunque lo stesso Palazzo dell'Arte con la sua
architettura ed i suoi spazi ad ispirare il paesaggio sonoro e
le espressioni artistiche dell'evento, sostenuto da Fondazione
Fiera Milano, che prenderanno forma con il contributo e la
partecipazione di un ensemble eterogeneo: da Theo Blackmann ad
Alfio Antico, da Melanie De Biasio a Joan As Police Woman,
Joseph Chinouriri, Daniel Gonora, Lino Musella, Jacopo Benassi,
Dante Lennon, Brother May, Jon Kenzie e IVI. L'ingresso è libero
per le performance in giardino e in atrio, mentre ci vuole il
biglietto per le mostre.
"Vogliamo far vivere delle sensazioni che tocchino la pelle,
le emozioni sono reali, sono qualcosa che succede", spiega in
conferenza stampa, in uno studio di registrazione
originalissimo, Arnò. "Non si è creato uno spazio dove mettere
la musica, ma è la musica che invade e definisce gli spazi",
sottolinea il presidente della Triennale Stefano Boeri.
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