Centinaia di persone hanno
partecipato al funerale di Vittorio Boiocchi, lo storico capo
della curva Nord dell'Inter che lo scorso 29 ottobre è stato
ucciso a colpi di pistola a Milano. I killer lo hanno colpito
sotto casa, in via Fratelli Zanzottera, proprio di fronte alla
chiesa di San Materno dove questa mattina si è svolta la
cerimonia. Due grandi striscioni della Curva Nord e del gruppo
"Boys San" hanno accompagnato l'arrivo e la ripartenza del
feretro, accolto anche da rappresentanti degli ultras della
Lazio e della curva milanista.
In testa al gruppo Nino Ciccarelli, leader dei Vikings e
della Nord nerazzurra, coinvolto in moltissimi episodi violenti
(tra cui la morte del tifoso Daniele Belardinelli durante gli
scontri con i supporter del Napoli), destinatario di Daspo, con
precedenti anche per tentato omicidio e rissa. Grande assente
Franco Caravita, altro storico leader della Curva con cui
Boiocchi aveva avuto un duro confronto, finito a botte, a causa
dell'omaggio degli ultras al suo ritorno in libertà. I due si
erano poi chiariti e riconciliati, sancendo la "pace" con uno
scatto pubblicato sui social.
"Avevi già scontato la tua pena in carcere. Forse avrai
sbagliato ancora ma nessuno ha il diritto di togliere la vita a
un altro", ha detto in chiesa una delle tre figlie di Boiocchi
al termine dell'omelia. "I pochi anni trascorsi assieme -
Boiocchi ha trascorso oltre 26 anni in carcere - sono stati i
più belli della mia vita. Della nostra vita", ha concluso la
donna. Le altre sorelle hanno salutato il padre con un pensiero
intimo e familiare, senza riferimenti all'omicidio.
All'uscita gli ultras hanno intonato alcuni cori per salutare
l'ultimo viaggio verso il cimitero.
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