L'Enpa e la Lav sono stati ammessi
come parte civile nel processo che si aprirà il 14 aprile a
Mantova sulla vicenda di Bambi, l'elefante di 54 anni
sequestrata nel marzo 2023 a un circo ad Asola, nel Mantovano.
Lo comunicano le associazioni, ricordando che "l'animale era
detenuto in condizioni non conformi alle normative sul benessere
animale, in un recinto inadeguato, senza spazio sufficiente per
il movimento e con segni evidenti di stress e sofferenza".
Secondo i veterinari e i Carabinieri Forestali, che dopo
un'ispezione avevano posto l'elefante sotto sequestro,
lasciandola però in custodia al circo stesso, Bambi era
costretta a vivere in un ambiente sporco e non conforme ai suoi
bisogni etologici. Il sequestro del pachiderma era stato
disposto dal Gip del Tribunale di Mantova, ma nonostante il
provvedimento - si legge nella nota di Enpa - il proprietario
del circo aveva continuato a farla esibire. Questo ha portato a
una nuova indagine e a una seconda accusa nei confronti del
proprietario dell'animale, che per Enpa ora dovrà rispondere non
solo di maltrattamento, ma anche di violazione di sequestro
giudiziario.
"Questa storia - commenta Carla Rocchi, presidente nazionale
di Enpa - è l'ennesima dimostrazione dell'inaccettabile
sofferenza a cui gli animali vengono sottoposti nei circhi".
"Chiediamo giustizia per Bambi e chiediamo al Ministro della
Cultura Giuli - aggiunge la Lav - di portare a Palazzo Chigi,
senza ulteriori rinvii o ritardi, lo schema di Decreto
legislativo di attuazione della Legge delega sullo spettacolo
che prevede lo stop all'utilizzo degli animali nei circhi e
spettacoli viaggianti come già deciso da tanti altri Paesi, con
il dovuto aiuto al settore per la riconversione e senza alcuna
perdita di posti di lavoro".
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