"Non è questione di autorizzare" il
suicidio medicalmente assistito, anche perché "l'autorizzazione
l'ha data la Corte costituzionale con le proprie sentenze. Noi
non abbiamo fatto altro che, attraverso il comitato etico,
trovare delle linee di condotta che verranno estese a tutta la
Regione". Il governatore Attilio Fontana ha risposto così, a
margine di un evento a Varese, a chi gli chiedeva del primo caso
di suicidio assistito in Lombardia. Ad ogni modo rimane
"opportuna" una legge nazionale, altrimenti "ognuno può seguire
le disposizioni dei propri codici etici", quando invece "è
necessario che ci sia una linea nazionale".
Nei mesi scorsi la questione era stata dibattuta anche dal
Consiglio regionale. Il centrodestra - sostenendo che la
competenza fosse dello Stato - aveva presentato e approvato una
pregiudiziale di costituzionalità, con il pdl sul fine vita che
non era stato discusso in Aula. Adesso arriva un cambio di
rotta? "Nessun cambio di rotta - ha detto Fontana parlando con
la Tgr Lombardia - la questione che ci debba essere una legge
nazionale è un conto, che si debba rispettare la sentenza della
Corte è un altro". La Corte costituzionale "ha dettato linee ben
precise a cui tutto il Servizio sanitario nazionale si deve
attenere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA