A soli cinque anni si è accorta che stavano spiando e filmando lei e la mamma nei bagni dell'aeroporto e ha dato l'allarme facendo arrestare il guardone, che stava realizzando un video con un telefonino e che si è poi rivelato in connessione con una rete di scambio pedopornografica. E' accaduto nello scalo di Milano-Linate dove l'attenzione della bimba ha consentito alla polizia di arrestare un 30enne ora accusato di detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori.
All'arrivo degli agenti l'uomo ha cercato di sviare le circostanze mostrando un telefonino 'pulito' mentre nello zaino aveva un secondo cellulare pieno di immagini rubate in bagni e spogliatoi. In una successiva perquisizione a casa, nel Comasco, sono stati trovati circa 5mila file a sfondo pedopornografico e filmati autoprodotti con minori in bagni e spogliatoi.
Secondo quanto raccontato dalla Polaria di Linate, è stato il padre della bambina ad avvisare i poliziotti dell'uomo che, dall'interno di una toilette nel bagno delle donne, aveva filmato la moglie e la figlia minorenne mentre utilizzavano il bagno.
Proprio la bimba si era accorta di un telefono messo tra i due divisori dei bagni e lo aveva riferito immediatamente alla madre. L'uomo segnalato, ascoltando la conversazione della piccola con i genitori, ha tentato di allontanarsi, ma è stato inseguito e bloccato. Ha spontaneamente mostrato il contenuto del proprio telefono cellulare per dimostrare che non aveva fatto video. Ma nello zaino c'era un secondo telefono, senza Sim, all'interno del quale sono state trovate numerose riprese di parti intime di donne e minori, filmati di nascosto non solo all'interno di bagni pubblici ma anche in spogliatoi di impianti sportivi.
Il 30enne, collegato via internet a diverse chat dell'ambiente pedopornografico, aveva in casa, in provincia di Como, tre telefoni, un tablet e un pc, oltre 5mila file pedopornografici e svariati filmati autoprodotti sempre spiando donne e bambini in bagni e spogliatoi. Di tutto il materiale sequestrato nel corso della perquisizione domiciliare è stata fatta copia forense per successivi approfondimenti tecnici.
Nel 2024 nello scalo di Linate sono state controllate un milione 800mila persone sono state eseguite 113 catture in esecuzione di provvedimenti dell'autorità giudiziaria e denunciate 79 persone, principalmente per reati inerenti al possesso di passaporti rubati, contraffatti o contenenti visti d'ingresso alterati, nonché per vari furti in ambito aeroportuale.
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