Sono cresciute del 17,7% le
aggressioni a medici e sanitari nelle strutture della Lombardia,
passate dal 4.836 a 5.690. Di queste la maggior parte è stata di
episodi verbali, ma comunque oltre un quarto (il 25,3% ovvero
1144) è rappresentato da atti fisici.
A fornire i dati è stata, nella giornata contro la violenza
ai sanitari, Regione Lombardia che nell'ultimo anno ha
incentivato le denunce da parte del personale e messo in campo
una serie di iniziative per la loro tutela: dai pulsanti sos
collegati con le forze dell'ordine negli ospedali, alla
sperimentazione - iniziata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di
Bergamo e all'asst di Pavia - di un orologio con pulsante sos
che gli operatori indossano, alla campagna 'Rispetta chi
soccorre'.
"Abbiamo modificato il sistema delle registrazioni e della
raccolta delle aggressione quindi abbiamo molto migliorato e non
ci sfugge più nulla" ha spiegato l'assessore lombardo al
Welfare Guido Bertolaso, motivando in questo modo l'aumento dei
casi segnalati durante una conferenza stampa a cui hanno
partecipato anche l'assessore alla Sicurezza Romano La Russa, la
coordinatrice dell'emergenza urgenza dell'Asst Santi Paolo e
Carlo Jessica Calegari, la soccorritrice Eleonora Gallinaro e il
medico soccorritore Riccardo Stucchi.
Il 60,3% delle aggressioni è fatta nei confronti degli
infermieri, numero stabile rispetto al 2023, in crescita quelle
nei confronti dei medici passate dal 17,3% al 21,8%. Gli
aggressori sono per la maggior parte utenti (67,8%) o parenti
(25,6%). In diminuzione il numero di eventi al pronto soccorso
passati dal 31,2% del 2023 al 25,2% dello scorso anno. Simile il
numero di aggressioni a mattina, pomeriggio e notte anche se
queste ultime sembrano essere le più pericolose ed è per questo
che la Lombardia arrivare ad avere "un posto di polizia in ogni
ospedale quantomeno, e che sia attivo 24 ore su 24" ha
sottolineato Bertolaso.
Il dialogo con il Viminale è su questo ma anche per dotare
parcheggi, corridoi e pronto soccorso di un sistema di
videosorveglianza. "Siamo avanti con il lavoro con il ministero
dell'Interno - ha annunciato La Russa - E' un progetto che costa
e abbiamo trovato oltre tre milioni. Inizieremo con gli
obiettivi più sensibili". Già ora intanto sono stati dotati di
bodycam gli operatori di Areu, l'agenzia di Emergenza Urgenza.
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