"Non c'è un centimetro di questa
vicenda che non sia stato esplorato. Abbiamo già vissuto sette
anni di processo. È tutto un déjà-vu". Il giorno dopo la
decisione del gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, di accogliere
l'istanza di ricusazione del genetista Emiliano Giardina, il
legale dei genitori, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, racconta
all'ANSA lo stato d'animo con cui i genitori di Chiara Poggi,
Rita e Giuseppe Poggi, stanno vivendo l'ennesima indagine sulla
morte della figlia, uccisa diciotto anni fa a Garlasco in quella
che è ancora oggi la loro abitazione.
"Ci sembra più che altro un'inchiesta aperta per scagionare
Stasi e trovare un colpevole alternativo - sostiene il legale -
E siccome conosciamo gli atti processuali, tutto quello che sta
accadendo ci lascia davvero perplessi. Anzi, non lo accettiamo,
perché le sentenze finora pronunciate ce lo impongono. E poi
questo modo di procedere al contrario, mettendo sulla graticola
un ragazzo", Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi
indagato per omicidio in concorso con altri, "per poi
eventualmente chiedere la revisione del processo ci lascia a
bocca aperta. In genere prima si chiede la revisione del
processo e, nel caso in cui viene accolta, si indaga".
L'avvocato Tizzoni parla anche di "amarezza" dei genitori di
Chiara Poggi e quel senso di "smarrimento", "choc" e la "rabbia"
di chi si è sentito violato nei propri sentimenti dopo aver
saputo che, nell'autunno di due anni fa, qualcuno è andato a
rovistare nella spazzatura della loro villetta per recuperare
qualche reperto utile a un indagine che loro "non accettano".
"Si sono sentiti feriti come cittadini e come genitori -
racconta l'avvocato - A parte il fatto che il loro Dna è
disponibile già dal 2007, di certo non si sarebbero sottratti a
una nuova acquisizione per ulteriori approfondimenti. Già in
passato hanno messo a disposizione la loro abitazione, quindi
questo stratagemma per raccogliere reperti li ha lasciati di
stucco".
Riesumare, dopo averli raccolti nei vari archivi e
laboratori, reperti da analizzare o rianalizzare per l'avvocato
è un lavoro inutile che comporta anche un dispendio di energie e
di denaro della collettività.
Quanto alla ricusazione del professor Giardina e la nomina
di due tecnici che appartengono alla Polizia di Stato, Tizzoni è
positivo: "Sono contento per ragioni di opportunità. Premesso
che a noi vanno bene tutti, non ci saremmo mai aspettati che
venisse messo in discussione un genetista come Giardina per una
intervista che poi di fatto è stata una chiacchierata generica,
quando anche questa nuova inchiesta è nata, in sostanza, da una
intervista". Soprattutto, sottolinea il legale, da un lato i pm
pavesi "mostrano preoccupazione" per l'attenzione dei media
sulla vicenda e "in aula ci hanno messo in guardia dal processo
mediatico che poi hanno usato per ricusare Giardina".
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