(di Luciano Clerico)
L'Europa degli Stati non è solo in
crisi, è al limite della rottura definitiva. Per salvarla non
c'è che una medicina: tornare all' "Europa dei popoli" e all'
idea che fu dei padri fondatori. Ne sono profondamente convinti
i 74 Parlamenti regionali che si riconoscono nella Calre, la
Conferenza delle Assemblee Regionali Europee, i cui
rappresentanti si sono riuniti per due giorni a Varese sotto la
presidenza di Raffaele Cattaneo. E hanno lanciato una sorta di
appello: per rifondare l'Europa bisogna ripartire "dal basso".
Dall'Assemblea Plenaria della Calre, questo il messaggio
condiviso da tutti: il futuro europeo passa dalle istituzioni
più vicine al territorio, le Regioni. "O l'Europa così come è
prende atto di questo stato di cose, e corre ai ripari, oppure
il suo futuro è davvero a rischio", ha detto Cattaneo.
"Grazie all'idea che fu dei padri fondatori, da Schumann a
Delors - ha aggiunto - l'Europa ha garantito 70 anni di pace e
prosperità. Era l'Europa dei popoli. Quella che oggi solo le
Regioni possono rifondare".
Come riuscire a recuperare questa situazione? Partendo "dal
basso". Tornando - sostiene Calre - a dare voce alle Regioni e
ai Consigli Regionali, a quelle istituzioni cioè che sono più
vicine ai territori, in uno sforzo di "democrazia glocale"
capace di tornare ad intercettare la fiducia e le aspettative
della gente. "In altre parole - ha detto Cattaneo - bisogna
tornare all'Europa dei popoli, che fu nell'idea di Schumann e
Delors, perché solo così l'Europa può salvare se stessa".
Analogo concetto ha espresso il presidente della Conferenza dei
Consigli regionali italiani, Franco Iacop, presidente del
Consiglio del Friuli Venezia Giulia.
In termini concreti, questo significa che Parlamento e
Commissione devono trovare il modo di "rafforzare la voce delle
Regioni" al loro interno. Al momento, le istituzioni regionali
sono rappresentate a livello europeo nel Comitato delle Regioni.
E' tempo, come ha riconosciuto a Varese lo stesso presidente del
Comitato, il finlandese Markku Markkula, di fare un passo
ulteriore, e riconsiderare per esempio i criteri attraverso i
quali si prendono certe decisioni. "Siamo consapevoli - ha detto
- che la sinergia tra Europa e Regioni deve aumentare. Noi come
Comitato possiamo svolgere un ruolo decisivo in tal senso".
"Faccio un esempio - ha aggiunto Cattaneo -: oggi il
Consiglio d'Europa è formato dai Capi di Stato. Ma per quale
motivo un Paese come la Slovenia dovrebbe vedersi riconosciuto
un potere di veto in quanto Stato, e non può avere la stessa
facoltà un regione come la Lombardia? E' questa la via da
seguire quando parliamo di Europa dei popoli. Ed è l'unica
possibile se vogliamo salvare l'Europa". Parole condivise "al
cento per cento" dal nuovo presidente entrante della Calre, lo
spagnolo Juan Pablo Duran Sanchez.
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