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Plinio il vecchio amava il sapere, la
conoscenza e l'osservazione della realtà che voleva tramandare.
Per questo ha scritto i 37 volumi della Naturalis Historia e per
questo è morto nel 79 dopo Cristo quando volle osservare da
vicino l'eruzione del Vesuvio. Gli sarebbe quindi probabilmente
piaciuto il modo in cui Como, sua città natale, ha deciso di
omaggiarlo in occasione delle celebrazioni del bimillenario, con
una mostra che accosta i suoi saperi all'arte contemporanea.
In 'Cosmos the Volcano lover' aperta fino al 7 gennaio a
Villa Olmo, che poi chiuderà per restauro, sono infatti stati
radunati i lavori di 18 importanti artisti internazionali (da
Mike Kelley a Aldo Mondino) che dialogano con l'immensa opera
pliniana.
La mostra, organizzata dalla fondazione Bts Como Arte, in
collaborazione con il Comune di Como, l'Accademia Pliniana e il
patrocinio del Comitato nazionale per il bimillenario dalla
nascita di Plinio il vecchio si avvale dei contributi del museo
archeologico Govio di Como, del museo di Storia Naturale di
Milano, del museo della Civiltà di Roma, del Castello Sforzesco
con le stampe della collezione Achille Bertarelli e del liceo
Volta di Como con le sue collezioni naturalistiche.
Alcune delle opere esposte, nella mostra curata da Sonia
D'Alto, sono state create appositamente a partire dal portale
d'accesso all'allestimento: un tappeto commissionato al duo
Slavs and Tatars. La videoinstallazione di Pauline Junier
Naturalis Historiae (plurale) del 2019 dialoga in un
allestimento deciso stessa artista con alcuni reperti che ha
selezionato al museo di scienza Naturale di Milano, che sono
protagonisti anche nella Sala del Trucco, dove tre arazzi della
serie Game of Change dell'indiana Lavanya Mani vengono accostati
ad alcune delle creature più o meno fantastiche descritte da
Plinio. Cosmos, ha spiegato Giovanni Berera, che fa parte del
comitato scientifico della mostra, ha "tradotto la Naturalis
Historia in una Wunderkammer in forma di visione".
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