Prima il confronto "vero, tosto, aspro" nelle primarie del centrosinistra, ora insieme in squadra per dare un "nuovo slancio" ad Ancona, farle fare un "salto di qualità" che parte dalla "credibilità" guadagnata nel precedente mandato e che avrà come base la "partecipazione dei cittadini", per battere la "destra" ma soprattutto l'astensionismo che fa 'paura' più dell'avversario. Ida Simonella, assessora della giunta uscente, candidata a sindaca con Progetto Ancona di centrosinistra, e Carlo Maria Pesaresi, fianco a fianco. Nel pomeriggio la presentazione delle candidature della lista civica "Ancona diamoci del noi", guidata da Pesaresi; intanto i due hanno chiarito la "sintesi" nata dopo le primarie, all'insegna di un "percorso da costruire e vivere insieme ai cittadini".
La civica conta 32 candidati (20 donne, 12 uomini; la metà sotto 50 anni) espressioni in particolare di volontariato, sociale, cultura, professioni, imprenditoria; pochi hanno avuto esperienza come candidati. "Aperta, gentile, accogliente, attenta e viva": sono le parole d'ordine, ha sottolineato Pesaresi: "la città che vogliamo. La facciamo insieme". "Credo che vinceremo - ha aggiunto -. Dall'altra parte, oltre a giacche e cravatte nuove, non vedo novità, sono sempre gli stessi"; "il lavoro dell'amministrazione, le basi che ha posto, sono un punto di partenza indispensabile per un salto di qualità che porti la città al livello che merita per cui ha le caratteristiche"; "credo la città abbia una tradizione di responsabilità e solidità; non ama salti nel buio o affidarsi a chi non ha dimostrato, come al governo della Regione, di saper governare.
La sfida è l'astensionismo, non ho paura della destra".
"Il percorso che vogliamo per una storia nuova di Ancona, è costruito sulla credibilità: - ha detto Simonella - la differenza con la destra è che noi siamo credibili, loro sfoggiano propaganda che va combattuta". Alla candidata non sono andate giù le parole del ministro Tajani sul porto che "non pesca, ... le portacontainer vanno a Gioia Tauro"; "i progetti autorizzativi in Regione, ministero, Ispra e Parco, sono tutti ancora lì. La destra vanta una filiera istituzionale che funziona così, è un grande bluff"
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