"No allo smantellamento della pesca
a strascico". E' la richiesta delle marinerie che si sono
mobilitate anche ad Ancona contro il Piano d'azione Ue che
"prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta
Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree
marine protette". L'iniziativa, promossa a livello nazionale da
Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop
Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl,
Flai-Cgil e Uila Pesca, si è svolta ad Ancona davanti alla sede
del mercato ittico, al Mandracchio, antico porto peschereccio
dove cooperative, imprese e lavoratori si sono riuniti per
chiedere la sopravvivenza del settre pesca, che solo nelle
Marche conta "più di 150 imprese" che danno lavoro "a circa
1.000 addetti".
"Siamo veramente preoccupati di questa direttiva europea che
va a tagliare le gambe alla pesca a strascico in primis e alla
pesca in generale, perché quella a strascico rappresenta il 59%
della pesca italiana" ha detto Federico Bigoni di Federpesca.
"C'è un forte preconcetto nei confronti della pesca a strascico
- ha aggiunto - che deriva da una certa idea ecologista
esasperata, che non conosce la realtà. La pesca a strascico è
l'unica attività in mare che può recuperare la plastica e
riportarla a terra".
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Pesca, hanno sottolineato le
ripercussioni socioeconomiche del Piano d'azione per "2.088
imprese" italiane che danno lavoro a circa "7mila lavoratori".
Simone Cecchettini (Alleanza delle Cooperative-Legacoop) ha
spiegato che "stiamo lavorando su tutti i versanti, con la
Regione e il Governo, affinché il piano venga cancellato per
dare futuro e continuità ai nostri pescatori".
Un mestiere antico, tramandato di generazione in generazione,
ha spiegato Apollinare Lazzari, presidente dell'associazione
Produttori Pesca di Ancona: "Sono quattro generazioni che
investiamo sulla pesca a strascico, viviamo di pesca a
strascico, non capiamo perché la gente debba mangiare solo pesce
d'importazione e pesce allevato". Solo "ad Ancona ci sono 40
barche e 2-300 persone che vivono di pesca a strascico, così si
rischia di far scomparire un mestiere e di mettere in mezzo alla
strada famiglie intere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA