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Alluvione Marche: Anci, vicini ai sindaci indagati

Alluvione Marche: Anci, vicini ai sindaci indagati

Calcinaro, bisogna snellire le procedure dissesto idrogeologico

ANCONA, 03 novembre 2023, 19:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il presunto mancato tempestivo allarme ai cittadini della media vallata del Misa e Nevola circa la pioggia da record che il 15 settembre 2022 investì una parte della provincia di Ancona è il tema su cui sta indagando la Procura dell'Aquila e che ha portato a scrivere 14 persone nel registro degli indagati, sei delle quali sono sindaci che hanno ricevuto un invito a comparire. "Intanto come Presidente di Anci Marche esprimo la massima vicinanza ai sei colleghi sindaci - dice Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo - e da avvocato aggiungo anche che l'avviso di garanzia darà modo ai colleghi di illustrare agli organi inquirenti le modalità nelle quali un sindaco si trova a dover operare in occasione di eventi imprevisti, immediati e imponenti".
    Secondo Calcinaro "va anche considerato che la teoria delle azioni possibili in queste calamità è lontana dalla concreta possibilità di operare che ha un sindaco in situazioni tanto imprevedibili".
    L'inchiesta ha coinvolto i sindaci Dario Perticaroli di Arcevia, Letizia Perticaroli (Serra De' Conti), Riccardo Pasqualini (Barbara), Federica Fanesi (Ostra), Carlo Manfredi (Castelleone di Suasa), Marco Sebastianelli (Trecastelli) ai quali è contestato il reato di "cooperazione in omicidio colposo plurimo" per una serie di condotte che avrebbero causato la morte di 13 persone.
    La ricostruzione ipotizza un blackout collettivo di comunicazioni alla base del ritardo con cui sarebbe scattato l'allarme anche se in quella circostanza ci fu un record delle precipitazioni che non si verificava dal 1929.
    "Per i sindaci soprattutto dei Comuni piccoli - insiste il presidente di Anci Marche - non ci sono le risorse sufficienti per osservare con tempestività i fiumi, torrenti, canali e perfino i fossi, così come c'è il rischio di non poter raggiungere tutta la popolazione, specie quella anziana meno avvezza ai mezzi elettronici e ai social network". A questo si aggiunga anche "la crescente difficoltà a fare previsioni rispetto alle allerte di fenomeni repentini".
    Sul fronte di protezione civile i Comuni chiedono "tecnologie, fondi e snellimento della burocrazia, in particolare per arginare i fenomeni di dissesto idrogeologico" conclude Calcinaro.
   

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