Nel giorno dell'anniversario della
sua scomparsa, le città di Ascoli Piceno e San Benedetto del
Tronto, hanno reso omaggio a Giovanni Palatucci, vice
commissario aggiunto di pubblica sicurezza e reggente della
Questura di Fiume fino al 13 settembre 1944. Arrestato dai
nazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau,
Palatucci vi trovò la morte il 10 febbraio 1945, pagando con la
vita il suo impegno per salvare centinaia di ebrei dalla
persecuzione.
Ad Ascoli, la cerimonia si è svolta in piazza Matteotti,
davanti alla targa e all'ulivo dedicati alla sua memoria. Alla
commemorazione hanno preso parte il prefetto Sante Copponi, il
questore Giuseppe Simonelli, il presidente del Consiglio
comunale Alessandro Bono, oltre a numerose autorità civili,
militari e religiose, tra cui il vescovo Palmieri. Nel suo
discorso, il questore Simonelli ha sottolineato l'importanza di
mantenere viva la memoria della Shoah e del sacrificio di uomini
come Palatucci, il cui coraggio ha permesso di salvare molte
vite.
A Fiume, durante gli anni delle leggi razziali, Palatucci si
adoperò con ogni mezzo a sua disposizione per aiutare gli ebrei
perseguitati, organizzando una rete di contatti che permise la
fuga di oltre 5.000 persone dai rastrellamenti nazifascisti.
Anche San Benedetto del Tronto ha reso omaggio a Palatucci
con una cerimonia al Parco Cerboni, dove il sindaco Antonio
Spazzafumo ha guidato il momento di riflessione, ricordando
l'importanza di tramandare alle nuove generazioni la
testimonianza di chi scelse di opporsi alla barbarie a rischio
della propria vita.
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