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Sit-in studenti in Regione, 'no a Link Campus nelle Marche'

Sit-in studenti in Regione, 'no a Link Campus nelle Marche'

A protesta Cgil, Pd e M5s perché la formazione sia pubblica

ANCONA, 11 febbraio 2025, 18:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Fuori unilink dalle Marche", "No alla privatizzazione dell'università" e "Atenei privati, fondi stanziati". Sono alcune scritte che campeggiavano in striscioni e cartelli esposti dagli studenti di varie associazioni universitarie - Udu Gulliver, Adi, Rete degli studenti - nel sit-in organizzato stamattina davanti alla sede regionale di Palazzo Leopardi durante la seduta del Consiglio regionale.
    L'iniziativa, a cui hanno partecipato anche la Cgil Marche, i consiglieri regionali del Pd e del M5s, l'Istituto Gramsci Marche, contesta il parere favorevole della Regione Marche all'avvio del percorso di autorizzazione di Link Campus University per corsi di Medicine e Odontoiatria tra Fano, Ascoli Piceno e Macerata.
    La ferma opposizione dagli studenti all'approdo di Link Campus nelle Marche è stata espressa dagli studenti per voce di Sabrina Brizzola (Udu Gulliver): "il diritto allo studio e la formazione devono essere garantiti dall'università pubblica e libera. - ha sottolineato a margine dell'iniziativa - L'università privata non garantisce ciò perché è for profit: questo tipo di università non ha l'obiettivo promuovere la formazione dei giovani ma di massimizzare profitti a discapito di varie cose tra cui la qualità della didattica". Quanto alle rette "molto alte, non garantiscono il diritto allo studio dei giovani". Quello degli studenti è un no a priori, spiega Brizzola, "perché l'offerta formativa che le università private danno è sicuramente scadente e sappiamo che ci sono precedenti relativi a questo". "Quando scelgono un percorso - ha proseguito la studentessa - i giovani devono avere le stesse possibilità e la presenza di un ateneo con rette fino a 20mila euro l'anno non lo garantisce".
    Ferma contrarietà alla Link Campus nelle Marche è stata espressa anche da Cgil Marche. "L'istruzione deve essere pubblica a tutti i livelli - ha sottolineato Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil - : abbiamo assistito dalla scorsa estate a un taglio significativo del fondo di finanziamento ordinario, le risorse che il Mur dà agli atenei: meno soldi per il funzionamento dell'attività formativa e per il personale negli atenei pubblici - ha lamentato la sindacalista - che fanno fatica a reggere per dare l'opportunità a tutti di usufruire di borse di studio e garantire una formazione di qualità secondo i dettami della Costituzione". Cgil Marche contesta anche "la modalità con cui la Regione ha portato avanti questa manovra che vede l'ingresso di un'università privata che sottostà a logiche di mercato mentre invece tutto questo è inaccettabile". "Non si risolve il problema della carenza di medici: - ha detto ancora Fontana - e non comprendiamo come si possa sostenere che chi si laurea in questa università privata poi debba rimanere a lavorare qui".
   

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