In crescita la mobilità sanitaria
regionale dalle Marche: lo rileva la Fondazione Gimbe che nel
suo monitoraggio individua un "saldo negativo moderato pari a -
53,7 milioni di euro in aumento di 15,2 milioni di euro rispetto
al 2021.Per mobilità sanitaria regionale, con il -53,7 milioni,
la regione dunquesi collocanella fascia fascia "Saldo negativo
moderato" insieme a Umbria (-36,6 milioni), Liguria (-74,6
milioni), Basilicata (-80,8 milioni), Sardegna (- 96,3 milioni).
Le regioni più virtuose in Italia, sotto questo profilo, sono la
Lombardia (623,6 milioni di saldo attivo), Emilia-Romagna (525,4
milioni) e Veneto (198,2 milioni).
Per quanto riguarda i crediti, che ammontano a 124.637.462
euro, le Marche si collocano in 10/a posizione in Italia; sul
fronte debiti, a quota 178.330.444 euro la regione è invece
posizionata 13/a a livello nazionale.
Quanto al "volume dell'erogazione di ricoveri e prestazioni
specialistiche da parte di strutture private - scrive Gimbe - è
un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del
privato accreditato. La regione Marche si colloca in 10/a
posizione con le strutture private che erogano il 46,1% del
valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale (media
Italia 54,4%)".
A livello nazionale, nel 2022, la mobilità sanitaria
interregionale ha raggiunto la cifra record di 5,04 miliardi di
euro, il livello più alto mai registrato e superiore del 18,6% a
quello del 2021 (€ 4,25 miliardi). I dati elaborati dalla
Fondazione Gimbe "confermano il peggioramento dello squilibrio
tra Nord e Sud, con un flusso enorme di pazienti e di risorse
economiche in uscita dal Mezzogiorno verso Lombardia,
Emilia-Romagna e Veneto, che si confermano le Regioni più
attrattive".
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