"Non si può lasciare il
settore nell'incertezza: servono regole chiare e garanzie per
chi ha investito nelle concessioni balneari": è l'appello
all'ANSA di Marco Scarpetta, vicepresidente dell'Associazione
balneari di Civitanova Marche (Macerata), che chiede al governo
di definire al più presto il quadro normativo.
"A fine marzo sono attesi i decreti attuativi della legge
salva-infrazioni e lì capiremo meglio quale sarà il nostro
destino", aggiunge Scarpetta, parlando all'indomani della
sentenza del Tar della Liguria che ha bocciato la proroga
automatica delle concessioni al 2027, respingendo il ricorso di
tre stabilimenti di Zoagli (Genova) e confermando l'obbligo
delle gare pubbliche previsto dalla direttiva Bolkestein.
"Quella ligure è una vicenda localistica, come ce ne sono
altre in giro per l'Italia, che credo non abbia ripercussioni
nazionali - spiega il balneare marchigiano - Se i decreti
attuativi confermeranno quanto deciso dal governo lo scorso
anno, i Comuni potranno scegliere se indire subito i bandi per
mettere a gara gli stabilimenti o attendere fino al 2027, ma
senza linee guida precise si rischia una giungla di decisioni
contrastanti come è accaduto, appunto, in Liguria".
"Un momento importante - ricorda Scarpetta - sarà il prossimo
5 marzo, quando a Roma si terranno gli Stati generali del
turismo balneare, dove ovviamente si parlerà anche delle
concessioni, in quel contesto capiremo forse dove il governa
voglia andare a parare". "Le nostre richieste sono sempre le
stesse, vogliamo che si tenga conto degli interessi della
categoria, evitare una legge sciatta che crei problemi sociali
ed economici a migliaia di famiglie di balneari che nel tempo
hanno investito autentici patrimoni sugli stabilimenti -
conclude il vicepresidente - La nuova legge dovrà
obbligatoriamente parlare anche di eventuali ristori per quegli
operatori che perderanno la concessione a favore di altri".
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