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Mastrovincenzo, in 10 anni -36,7% di imprese giovanili Marche

Mastrovincenzo, in 10 anni -36,7% di imprese giovanili Marche

Dati Unioncamere. Consigliere Pd, 'agire per invertire trend'

ANCONA, 21 febbraio 2025, 13:21

Redazione ANSA

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"Per le imprese giovanili nelle Marche sono indispensabili politiche mirate per invertire il trend negativo". Lo afferma il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo che aggiunge: "in Italia ci sono 153mila imprese giovanili in meno rispetto a 10 anni fa: il Rapporto di Unioncamere sulle attività condotte da under 35 evidenzia una situazione critica che è ancor più preoccupante nella nostra regione".
    "Le Marche infatti, - osserva Mastrovincenzo - negli ultimi 10 anni, hanno perso il 36,7% di imprese giovanili, che rappresenta la più alta percentuale nel Paese: sono all'ultimo posto di una classifica che vede al primo la Lombardia (15,1%), precedute da Molise (-35,6%), Abruzzo (-35,2%) e Calabria (-34,4%). Nel centro Italia, la nostra regione è distaccata da Umbria (-32%) e Toscana (-31,1%).
    Siamo purtroppo anche la penultima regione per quanto riguarda il peso di quelle giovanili (9,2%) sul totale delle imprese".
    "Un dato molto preoccupante - commenta l'esponente dem - poiché senza giovani per la nostra economia non c'è futuro. Le imprese, se lasciate sole, non si consolidano, non reggono davanti alle grandi difficoltà e i giovani poi hanno paura ad investire. Credo allora che siano indispensabili politiche mirate da parte della Giunta Acquaroli, - auspica Mastrovincenzo - per invertire questo pessimo trend: oltre a facilitare l'accesso al credito, è indispensabile supportare i giovani imprenditori nell'acquisizione di quelle competenze necessarie per operare nei settori che hanno più margine di espansione e di crescita, ad alta densità di conoscenza e innovazione".
    "Purtroppo, proprio sull'attuazione degli interventi per Digitalizzazione, innovazione, competitività del Pnrr, - scrive ancora Mastrovincenzo - le Marche sono praticamente ferme, tanto che la Corte dei Conti, a novembre scorso, ha evidenziato come 'nessuno degli interventi risulta ancora concluso e un numero rilevante è ancora fermo alla fase di attribuzione del finanziamento'. Il dato fornito da Unioncamere è purtroppo assolutamente in linea con la crisi imprenditoriale complessiva che sta vivendo la nostra regione, che è quella in cui le aziende diminuiscono di più in assoluto e costantemente, mese per mese, con un saldo di -15.000 aziende in tre anni".
    "Per invertire il trend negativo, - ricorda il consigliere del Pd - da tempo avanziamo proposte che sono rimaste purtroppo inascoltate. Innanzitutto occorre utilizzare in modo più efficace e tempestivo le cospicue risorse dei Fondi strutturali (880 milioni a disposizione nel settennio tra Fers e Fse+) e quelle messe a disposizione con il Pnrr. E' indispensabile incentivare investimenti nei settori strategici, - prosegue - sostenere soprattutto le piccole e medie imprese nella transizione tecnologica, garantire una maggior liquidità alle aziende in temporanea difficoltà e supportarle visto l'ingente aumento dei costi energetici. Infine è necessario ripensare ad un sistema di formazione professionale che assicuri un allineamento tra i reali fabbisogni delle imprese e la formazione attivata sul territorio. E' tempo allora di un cambio di passo netto da parte del governo regionale, per contrastare una crisi strutturale che rischia di diventare inarrestabile".
   
   

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