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Confidustria Ascoli, serve un'Igp per tutelare l'oliva ascolana

Confidustria Ascoli, serve un'Igp per tutelare l'oliva ascolana

Delegazione guidata dal presidente Ferraioli da deputato Carloni

ASCOLI PICENO, 19 marzo 2025, 19:58

Redazione ANSA

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Una delegazione di Confindustria Ascoli Piceno, guidata dal presidente Simone Ferraioli, è stata ricevuta a Montecitorio dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, per discutere delle problematiche legate alla tutela delle olive all'ascolana.
    Ferraioli, accompagnato dal presidente della sezione agroalimentare Matteo Meletti, dai rappresentanti della Società Italiana Alimenti spa e da alcuni produttori industriali, ha consegnato un dossier che ricostruisce la vicenda e le istanze degli operatori del comparto. Il documento sottolinea come l'Oliva all'Ascolana, già ampiamente diffusa e apprezzata prima dell'istituzione della Dop (Denominazione di origine protetta), meriti un riconoscimento Igp (Indicazione geografica tipica) per garantire una tutela più concreta contro produzioni di bassa qualità provenienti da fuori territorio.
    Secondo i produttori, "il comitato promotore della Dop, negli anni '90, incluse nei dati di riconoscimento quantitativi di produzione che appartenevano all'industria e all'artigianato locali, oggi paradossalmente penalizzati dal Consorzio stesso.
    La filiera industriale, che ha investito per raggiungere mercati internazionali, si trova ora in difficoltà a causa di una tutela definita svuotata di significato e professionalità".
    Ferraioli ha denunciato l'inesistenza di una vera protezione della Dop, evidenziando che, non esistendo materia prima sufficiente, il mercato di fatto non può svilupparsi. Inoltre, ha ricordato che il Consorzio è già stato sciolto una volta e che il numero di consorziati e di produzione riconosciuta è in costante diminuzione, tanto che i fondatori stessi non ne fanno più parte.
    "L'onorevole Carloni - scrive Confindustria Ascoli Piceno - ha riconosciuto la rilevanza del problema e si è detto disponibile a sostenere un percorso per il riconoscimento Igp, senza pregiudicare la Dop. Tale soluzione permetterebbe di salvaguardare la denominazione, evitando che player stranieri possano appropriarsi del nome "Oliva all'Ascolana" per commercializzare prodotti non autentici". All'incontro presenti anche la deputata Giorgia Latini e la consigliera regionale Monica Acciarri, che hanno espresso sostegno alla categoria.
    Ferraioli ha sottolineato che, "senza un intervento adeguato, si potrebbe arrivare al paradosso di non poter più usare la denominazione 'olive all'ascolana' sulle confezioni industriali, nei menù dei ristoranti e nelle insegne, causando un danno economico stimato in oltre 70 milioni di euro e mettendo a rischio almeno 200 posti di lavoro. Al contrario - ha concluso - riconoscere l'IGP permetterebbe di valorizzare il prodotto a livello globale, creando nuove opportunità di crescita per il territorio e per l'intera filiera produttiva".
   

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