"È con profondo dolore che
apprendiamo la notizia della morte di Papa Francesco". Così il
rettore dell'Università di Macerata John Francis McCourt che
aggiunge: "con la sua voce autorevole, mai timorosa di
affrontare con chiarezza e coraggio le grandi questioni del
nostro tempo - dalla fame e dalla povertà globali ai cambiamenti
climatici (Laudato si' resta un documento fondamentale, e
nessuno come lui ha saputo dare voce, con forza e chiarezza, a
ciò che è necessario per salvaguardare il futuro del pianeta),
dalla giustizia sociale alla condizione dei migranti, dei popoli
indigeni e degli emarginati, fino all'instancabile invito alla
pace e al dialogo tra i popoli - Papa Francesco ha saputo
parlare a credenti e non credenti, ed è spesso riuscito a
scuotere le coscienze di tutti".
"In un momento di grande confusione globale, il mondo intero
perde un punto di riferimento per il bene dell'umanità e per il
buonsenso.- osserva Mc Court - Ho tre ricordi particolari che
testimoniano l'intensità e l'unicità del suo pontificato.
Il primo risale al periodo del Covid, nel 2020: in un momento
segnato da morte, solitudine e smarrimento, Papa Francesco
guidò, davanti agli occhi del mondo, una Via Crucis
straordinaria. Per la prima volta dal 1964 non si svolse al
Colosseo, ma in una Piazza San Pietro deserta, immersa nel
silenzio. Il Papa non pronunciò alcun discorso al termine delle
14 stazioni: - ricorda il rettore - non servivano parole. Il
significato era affidato alla croce, portata da medici e
infermieri, da un cappellano carcerario, da ex detenuti, da
familiari di vittime e condannati. Una scena di profonda
intensità spirituale, che resterà nella memoria collettiva".
"Il secondo ricordo è legato al 9 maggio 2022, quando una
delegazione dell'Università di Macerata - prosegue McCourt - fu
ricevuta in udienza privata nella Sala Clementina del Palazzo
Apostolico, in occasione del 470/o anniversario della nascita di
Padre Matteo Ricci. In quell'incontro Papa Francesco definì
Ricci un 'campione della cultura dell'incontro' e sottolineò il
ruolo fondamentale dell'università come luogo privilegiato per
il dialogo tra culture. 'Questa, direi, è la sfida
dell'università - ci disse -: far incontrare questi due
orizzonti, quello del mondo e quello personale, perché possano
dialogare, e da questo dialogo venga una crescita di umanità'".
"Papa Francesco - scrive ancora McCourt - ha sempre avuto una
costante attenzione al valore della formazione. Disse che
'investire sulla formazione, sulla scuola, sull'università è il
miglior investimento per il futuro di un Paese'. Parole che
continueremo a custodire e onorare con il nostro impegno
quotidiano".
"Il terzo ricordo risale alla primavera del 2023, - ricorda
ancora il rettore - quando partecipai a un convegno organizzato
a Villa Malta, dal titolo The Global Aesthetics of the Catholic
Imagination. In quell'occasione fummo ricevuti in udienza da un
Papa Francesco pieno di gioia ed entusiasmo, che mise da parte
il testo preparato - aggiunge - per parlare in modo informale ma
con grande intensità dell'importanza della letteratura, del
cinema, della creatività in tutte le sue forme. Esortò poeti,
narratori, registi e artisti a 'dare vita, carne, espressione
verbale, a dare parola a tutto ciò che l'essere umano vive,
sente, sogna, sopporta, e così generare armonia e bellezza. Non
smettete mai di essere originali e creativi. Non perdete mai lo
stupore di essere vivi".
"Con la scomparsa di Papa Francesco, il mondo perde un faro
di compassione, intelligenza e coraggio morale. - conclude il
rettore - L'Università di Macerata si unisce al cordoglio della
Chiesa e della comunità internazionale, rendendo omaggio a una
figura che ha saputo incarnare il Vangelo nel nostro tempo e che
continuerà a ispirare generazioni future".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA