"Ogni giorno possiamo scegliere di
essere testimoni del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo,
ogni giorno possiamo lottare contro le ingiustizie, contro
l'odio, contro l'intolleranza" Lo ha detto il presidente del
Consiglio regionale delle Marche Dino Latini nell'intervento di
apertura alla seduta aperta dell'Assemblea che celebra la
Giornata delle Memoria. Alla seduta i ragazzi di diverse classi
di istituti scolatici marchigiani hanno presentato i loro lavori
(scritti e video) per il concorso sul tema "I giovani ricordano
la Shoah".
"In questa giornata così significativa per la nostra comunità
e per tutta la nostra nazione, siamo chiamati tutti quanti a
ricordare: - ha detto il presidente - un atto che non è mai
banale, mai una semplice ritualità, ma un atto di
responsabilità, un dovere che ognuno di noi sente nel profondo,
per onorare la memoria di milioni di vittime innocenti, per
tenere viva la luce della verità in un mondo che spesso tende a
dimenticare. Tutti noi oggi siamo portavoce di un messaggio
universale: - ha proseguito Latini - quello di non dimenticare
mai ciò che è accaduto, di non chiudere gli occhi di fronte alla
barbarie, ma di fare memoria affinché tragedie come quelle della
Shoah non accadano più".
"Il Giorno della Memoria - ha detto ancora Latini - è il
giorno in cui ricordiamo un orrore che ha avuto inizio da
un'ideologia di odio e di intolleranza, è il giorno in cui
ricordiamo gli ebrei, le vittime del nazismo, i perseguitati, i
deportati, ma anche chi, pur non essendo ebreo, ha avuto il
coraggio di opporsi, di resistere, di dare la propria vita per
salvare quella degli altri".
"Ricordiamo, oltre le difficoltà e le atrocità, anche
l'umanità, che è riuscita a resistere in mezzo alla barbarie, -
ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale - perché
il ricordo non deve essere solo dolore, ma anche forza, una
forza che ci deve spingere a vivere in modo diverso, a dare
senso ai nostri giorni, a non lasciare che ci travolga
l'indifferenza".
"Abbiamo il compito di proteggere la memoria storica, - ha
ribadito il presidente - di custodirla come un bene prezioso,
affinché le atrocità del passato non possano mai più ripetersi.
Ma questo non può essere un compito solo dei sopravvissuti,
degli storici o delle istituzioni: ognuno di noi ha un ruolo
fondamentale in questo processo. Ogni giorno possiamo scegliere
di essere testimoni del cambiamento che vogliamo vedere nel
mondo, ogni giorno possiamo lottare contro le ingiustizie,
contro l'odio, contro l'intolleranza".
"I giovani, in particolare, sono i veri protagonisti di
questo cammino, a loro dobbiamo trasmettere non solo i fatti, -
ha continuato Latini - ma anche il significato profondo di ciò
che è accaduto, affinché non ci si limiti a una conoscenza
superficiale, ma si sviluppi un autentico senso di
responsabilità.
Se oggi possiamo parlare di memoria, è perché ci sono persone
che hanno scelto di non tacere, che hanno scelto di raccontare
le loro storie, di fare in modo che nessuno dimenticasse mai; è
grazie a loro che oggi possiamo essere qui a riflettere, a
interrogarci su quanto accaduto, ma anche a fare il nostro
impegno quotidiano per costruire una società che sia più giusta
e che sia capace di dire sempre no alla violenza, al razzismo,
all'odio e all'indifferenza. Continuiamo a camminare insieme, -
ha concluso - nella consapevolezza che, attraverso il ricordo,
possiamo fare molto per il nostro futuro".
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