"Saranno modificati alcuni criteri
contenuti nel Piano di gestione integrata delle zone costiere
per il rilascio di nuove aree di concessione". Lo ha stabilito
la Giunta regionale delle Marche nel corso dell'ultima seduta.
"Si tratta - spiega l'assessore regionale alla Difesa della
costa, Stefano Aguzzi - di modifiche non sostanziali dei criteri
a cui devono attenersi i singoli Comuni nel momento in cui
devono andare a redigere i Piani di gestione delle spiagge".
"Nel 2019 la Regione ha approvato il Piano integrato di
gestione della zona costiera (GIZC)". "In esso - continua Aguzzi
- sono stati introdotti criteri che, per le nuove concessioni,
obbligava a spezzare le spiagge in piccoli lotti. In
particolare, si era stabilito che vi potessero essere
concessioni non più estese di 100 metri fronte mare, considerato
quest'ultimo come limite massimo. Attualmente, anche in vista
della Bolkestein, in fase di ridefinizione dei Piani spiaggia,
questi criteri avrebbero potuto creare difficoltà nella
riorganizzazione di tutti i lotti, specialmente con le
concessioni più grandi, poiché ad oggi esistono concessioni che
si sviluppano in larghezze più estese. Pertanto si è deciso di
modificare il Piano GIZC prevedendo una ampiezza di ciascuna
concessione non inferiore a 20 metri e fino a 200 metri".
"Queste modifiche, come evidenziato, - prosegue la Regione -
non vengono ritenute sostanziali in quanto non condizionano la
struttura del Piano GIZC ma si propongono quali miglioramenti in
termini di attuazione normativa, permettendo il recepimento di
osservazioni promosse dai portatori di interesse pubblico e
garantendo una continuità con le precedenti suddivisioni
concessorie".
"Così facendo - dichiara Aguzzi - si è inteso non andare a
smantellare questa organizzazione spontanea, attraverso cui era
stata si era delineata la gestione storica della spiaggia, che
il mercato regge e riconosce, prevedendo dei massimi più larghi.
Poi saranno i Comuni che andranno a ritagliare i singoli lotti,
assumendosene la responsabilità, senza che però questo vincolo
regionale metta in discussione l'organizzazione storica del
territorio".
"Da un lato dunque la modifica della distanza tra le
concessioni - riprende l'assessore - dall'altro il limite entro
cui va salvaguardato l'accesso pubblico al mare. Questa è la
seconda modifica e, in questo caso, dove il Piano GIZC del 2019
pone questo limite ogni 200 metri è stato ora inserito il limite
massimo di 400 metri". "Tutto questo - conclude Aguzzi - in
vista della scadenza sulle concessioni balneari che è prevista
per il 2027".
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