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Acquaroli, 'patrimonio memoria condivisa al di là ideologie'

Acquaroli, 'patrimonio memoria condivisa al di là ideologie'

Giorno del Ricordo in Consiglio Marche, intervento govenatore

ANCONA, 11 febbraio 2025, 15:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il 'ricordo' dell'esodo giuliano fiumano dalmata e delle foibe non è solo commemorazione, ma consapevolezza che solo dalla memoria può nascere un futuro migliore". Con queste parole, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha aperto il suo intervento nella seduta del Consiglio Regionale dedicata alla Giornata del Ricordo. Dopo aver ringraziato le istituzioni scolastiche intervenute con elaborati realizzati dagli alunni e le associazioni degli esuli presenti, ha sottolineato "il valore della memoria condivisa come patrimonio nazionale, al di là delle ideologie".
    "Lo confermano gli studenti che oggi sono qui con noi, di cui abbiamo apprezzato il grande lavoro di ricostruzione e testimonianza - ha proseguito Acquaroli -. Attraverso i loro occhi e le loro parole i giovani sono testimoni attivi che la memoria condivisa è patrimonio della Nazione, un valore assoluto, lontano dalle ideologie, nel nome della dignità umana.
    È fondamentale che le nuove generazioni conoscano questa pagina della nostra Storia che in passato è stata minimizzata e negata.
    Solo recentemente si è rotto il silenzio che per troppo tempo aveva avvolto tanti nomi e tanti storie. Abbiamo ricordato in quest'Aula ciò che accadde sul confine orientale a centinaia di migliaia di italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, costretti a lasciare la loro terra. Oggi onoriamo la memoria dei Martiri delle Foibe, la memoria delle vittime che deve essere preservata".
    "Con la tenacia degli esuli e dei loro discendenti continuiamo a raccontare questa tragedia - ha detto ancora il presidente - che ha conosciuto la mistificazione e l'oblio, perché al negazionismo che riappare con lo sfregio alla Foiba di Basovizza dobbiamo contrapporre l'impegno comune affinché il racconto della violenza perpetrata e della dignità negata alimenti una consapevolezza sempre più forte, fatta di libertà e giustizia - ha ribadito -. Riportare alla luce questa pagina della nostra storia è un dovere necessario nei confronti di chi ha subito soprusi e violenze in nome dell'Italia, di chi fu esule in terra Patria, degli 'italiani due volte'. Un "dovere necessario per la costruzione di una memoria nazionale e collettiva".
    "Le riflessioni fatte oggi con voi ragazzi e con i rappresentanti di chi ha vissuto l'esodo e gli eccidi, - ha continuato Acquaroli - ci consegnano il valore universale e imprescindibile della nostra identità, coltivata e trasmessa, per mettere al riparo il futuro, giorno dopo giorno, da tragedie e violenze che non devono mai più ripetersi. Ricordare quindi è sempre più importante, perché significa conoscere e comprendere su quali valori basare le nostre azioni. E se fino a qualche anno fa le guerre potevano sembrare un fatto a noi più lontano - ha voluto sottolineare Acquaroli facendo riferimento ai fatti recenti - oggi viviamo un momento storico in cui i conflitti, anche alle porte dell'Europa, ci richiamano ad un impegno corale, a fare la nostra parte per respingere ogni sorta di violenza e di sopruso. Contro prepotenze, crimini e ingiustizie combattiamo con l'esercizio della democrazia, della pace, della solidarietà e della giustizia che poggiano sulla dignità, sulla convivenza tra i popoli e il rispetto di ogni singola persona".
    "Ricordiamo senza mai stancarci perché abbiamo il dovere di raccontare con parole sempre nuove questi fatti drammatici che accaddero decenni fa. - ha sottolineato - Lo scorrere del tempo non scalfisca l'azione e l'impegno ma lo rafforzi ancora di più, affinché - ha concluso - le testimonianze e la netta condanna tengano lontano ogni tentativo di ricomparsa del male, che ha segnato nel profondo il nostro essere uomini".
   

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