Via libera dalla
Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le
province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata al progetto di
riparazione dei danni subiti dalla chiesa di Santa Maria della
Pieve, a San Severino Marche (Macerata), a seguito degli eventi
sismici del 2016.
L'edificio di culto, di proprietà della parrocchia omonima,
sorge accanto a una struttura a due piani in muratura, oggi di
proprietà della stessa Soprintendenza, oggetto di un distinto
intervento post sisma finanziato dal ministero della Cultura.
L'attuale chiesa rappresenta ciò che resta dell'antica Pieve,
edificata nel XII secolo, poi colpita da crolli nel XVII secolo
e modificata nei secoli successivi.
La chiesa si presenta oggi a navata unica, con un'abside
poligonale a sei lati e semi-cupola in laterizio costolonata.
Tra gli elementi architettonici di rilievo, colonne polilobate
in laterizio con basi e capitelli in pietra inglobati nelle
murature laterali e, sul lato sud, decorazioni in vetro tra
colonne superstiti e tamponature. La copertura è lignea, con
cinque capriate, arcarecci, tavolato e manto in coppi. L'abside,
introdotta da un arco trionfale in mattoni privo di
incatenamento, ospita due aperture strombate e nicchie murarie.
Le pareti conservano affreschi del XIV-XV secolo, parzialmente
danneggiati. Le murature originarie sono in mattoni, mentre le
tamponature tra le arcate laterali sono in pietra squadrata e
listata.
La facciata, anch'essa in mattoni, è a capanna, con portale
centrale e finestra in asse. Il campanile a vela si trova in
corrispondenza dell'abside. Il sisma del 2016 ha provocato danni
rilevanti: lesioni angolari per principio di ribaltamento della
facciata, crepe nelle murature laterali e nell'abside, inclusi
gli affreschi, oltre a distacchi nei contrafforti esterni e nel
basamento absidale. Con il nulla osta della Soprintendenza, può
ora prendere il via l'intervento di recupero, nel segno della
tutela e valorizzazione di uno dei simboli storici e artistici
del territorio.
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