E' di circa il 40 per cento
l'adesione allo sciopero indetto per oggi da Fim, Fiom e Uilm
nello stabilimento automobilistico di Termoli. Gli operai e gli
impiegati sono usciti con 4 ore in anticipo sui tre turni di
lavoro. Presente davanti l'impianto Stellantis della città una
delegazione di lavoratori e sindacati in presidio . "Lo sciopero
nazionale è inerente il declino del settore industriale. A
Termoli stiamo scioperando affinchè al più presto si apra un
tavolo di confronto con il Governo, Acc e Stellantis per gestire
la transizione dello stabilimento ma soprattutto il passaggio di
tutti i lavoratori dall'attuale Stellantis alla futura Acc -
dichiara Francesco Guida della Uilm - . Al momento si è in una
fase di attesa".
A fine anno, intanto, chiuderà il settore cambio dello
stabilimento e ad inizio 2024 partiranno i lavori di
riconversione della fabbrica.
"Oggi, tra l'altro, l'Ad Tavares è in Italia incontro il
Ministro Urso - prosegue Guida - e successivamente ci auguriamo
di avere un incontro con i sindacati nazionali. Sicuramente si
parlerà anche della Gigafactory di Termoli".
Per Marco Laviano segretario interregionale Fit-Cisl, lo
sciopero: "è un giorno importante. Non è contro qualcuno ma
vogliamo far capire alla politica nazionale e regionale che la
filiera metalmeccanica va protetta, va tutelata e soprattutto
che i fondi del Pnrr vadano a vantaggio degli insediamenti
industriali e produttivi del metalmeccanico italiano. La scelta
strategica di farlo qui, a Termoli, in basso Molise, in uno dei
più importanti consorzi industriali molisani, rappresentati da
ex Fiat, è il primo grande esempio di transizione all'elettrico.
Qui rischiamo che il lavoratore la subisca la transizione,
invece noi diciamo che deve essere socialmente sostenibile.
Migliaia di lavoratori sono in forte discussione per il futuro.
Il Molise in questo momento ha la forza lavoro impegnata
soprattutto nel metalmeccanico. Quello che noi chiediamo e che
ci siano investimenti strutturali per favorire insediamenti e
nuove opportunità di lavoro. A partire dalle prossime settimane
inizieremo con assemblee all'interno dei luoghi di lavori. Le
risposte disattese non generano opportunità".
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