"Una brutta pagina di storia
che diviene ancor più spiacevole se, per essere scritta nella
sua totalità, ebbe bisogno del susseguirsi di tanti lustri prima
che potesse essere letta e valutata dalle generazioni future".
Così, in uno dei passaggi del suo messaggio, il presidente del
Consiglio regionale del Molise, Quintino Pallante, in occasione
del 'Giorno del ricordo' che si celebra oggi in memoria delle
vittime delle Foibe l'esodo giuliano dalmata.
"Negli anni susseguenti quegli eventi - prosegue - alle
vittime delle foibe e a quelle dell'esodo si inflisse un'altra
umiliazione: l'oblio della memoria, il negare che fatti così
atroci fossero mai accaduti e comunque non con quella
efferatezza. Ma la forza della verità ha squarciato quei
tentativi puerili di coprire quell'orrore, di ridurne la
portata, di giustificarlo in qualche modo. Oggi esistono studi,
si realizzano eventi culturali e scientifici, ci si confronta e
si approfondiscono le cause di tanto odio e le conseguenze a cui
questo sentimento così radicato e profondo portò. Certo -
osserva Pallante - c'è ancora molta strada da percorrere, un
cammino che come istituzioni, società civile e Paese dobbiamo
seguire con il coraggio della ragione, non solo per onorare
quelle vittime, ma per trovare la forza di guardare anche alle
responsabilità che ebbero alcuni italiani nel coprire dei fatti,
nel non accogliere i loro connazionali, nel rinchiudersi
nell'indifferenza, mostrando che in alcuni casi, taluni italiani
non sono stati 'brava gente' e non lo sono stati proprio nei
confronti di altri italiani".
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