"L'agenda europea della Serbia
offre soluzioni a molte delle questioni che oggi sono al centro
del dibattito. È importante che si creino le condizioni per un
dialogo inclusivo che coinvolga tutte le parti interessate, gli
attori politici, le istituzioni e i membri della società civile
per affrontare le riforme necessarie per il futuro europeo della
Serbia. Si tratta di una responsabilità condivisa da tutte le
parti coinvolte". Questo il senso della risposta inviata dalla
commissaria europea all'Allargamento, Marta Kos, alle diverse
lettere ricevute da parte di rappresentanti del mondo
accademico, della politica e delle organizzazioni della società
civile in Serbia che esprimono preoccupazione per l'attuale
situazione nel Paese.
Nella lettera, Kos ha ribadito che "i valori fondamentali"
inclusa la libertà di riunione "sono al centro del nostro
progetto comune europeo e devono essere rispettati", e che l'Ue
si aspetta "un'indagine completa, imparziale e rapida" sugli
incidenti contro i manifestanti. "Nessuna violenza deve essere
tollerata" ha spiegato la commissaria, evidenziando che "il
linguaggio che incita alla violenza e la mancanza di rispetto
reciproco non possono essere la soluzione". La commissaria ha
ribadito che la priorità dell'Ue "resta quella di sostenere la
Serbia nel suo percorso europeo e di entrare a far parte
dell'Ue", sottolineando come le riforme richieste per aderire
"avranno un effetto di trasformazione che andrà a beneficio di
tutti i cittadini e avvicinerà la Serbia all'Unione europea".
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