(di Pietro Guastamacchia)
Scontro a Strasburgo sul ricordo
delle foibe al Parlamento europeo. Gli eurodeputati socialisti
delle delegazioni slovene e croate hanno attaccato la mostra
'Foibe: Tragedia ed Esodo', organizzata dal meloniano Cavedagna,
definendola "piena di falsità e inesattezze storiche" e
chiedendo alla presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola di
ritirare i tabelloni dell'esposizione. "Esaminando il contenuto
della mostra esposta, è assolutamente chiaro che c'è un completo
disprezzo per i fatti", hanno scritto i nove eurodeputati
firmatari nella missiva che accusa gli organizzatori di aver
"presentano una rappresentazione non veritiera ed estremamente
dannosa della storia recente di Slovenia, Italia e Croazia".
Immediata la levata di scudi di Fratelli d'Italia. "La richiesta
delle sinistre slovene e croate di rimuovere la mostra dedicata
alla tragedia delle foibe e dell'esodo italiano da Istria, Fiume
e Dalmazia è una pagina molto buia per il Parlamento europeo",
ha risposto il capodelegazione di FdI Carlo Fidanza. "Le foibe
sono state una tragedia italiana ed europea, non sarà un
manipolo di nostalgici filo-titini a condannarla di nuovo
all'oblio", ha aggiunto. Dello stesso tono la reazione di Nicola
Procaccini: "Pensavamo che il dolore e le sofferenze di migliaia
di italiani del confine orientale, causati dalle violenze dei
comunisti titini, fossero una pagina di storia acquisita alla
memoria comune. Invece, fa male constatare come tutto questo sia
oggi messo in discussione dagli europarlamentari del gruppo
Socialista", ha accusato Procaccini, scagliandosi poi contro "il
silenzio del Partito democratico". A ribadire le ragioni della
lettera ci ha pensato però uno dei firmatari, l'eurodeputato
socialista sloveno Nemec, che, a margine dei lavori della
plenaria di Strasburgo, ha osservato che la mostra voluta dai
meloniani "racconta che quanto è accaduto nelle foibe è accaduto
solo agli italiani. Ma questo non è vero: è accaduto a italiani,
sloveni, serbi, croati e tedeschi in territorio italiano e
jugoslavo" e queste "sono cose che vanno raccontate nel modo
giusto". "Ci fa grande dolore vedere giovani, come è accaduto a
Bologna, rivendicare territori come Fiume, Dalmazia e Istria
usando slogan di altri tempi", ha aggiunto Nemec che poi,
rivolgendosi a Meloni, le ha chiesto "perché non fosse presente
all'inaugurazione della capitale della cultura a Gorizia"
assieme al presidente Mattarella e la presidente slovena Pirc
Musar "a raccontare la storia dei rapporti tra le due nazioni
con un'empatia europea invece di rischiare di ripetere gli
errori fatti dei nostri nonni". Stando a fonti parlamentari, a
sera la conferenza dei capigruppo ha affrontato il tema
sollevato dai nove eurodeputati socialisti ma senza prendere
alcuna decisione a riguardo. La mostra rimarrà dunque esposta
fino al suo termine previsto per venerdì.
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