"Noi abbiamo già avviato un piano
d'azione per l'export per far fronte alla crisi dell'auto in
Germania e affrontare quanto accade in Usa, per guardare a
realtà diverse dove poter esportare e investire. Usa ed Europa
sono facce della stessa medaglia e dobbiamo fare in modo che non
ci siano guerre commerciali. Nel frattempo, dobbiamo lavorare
insieme e credo che una delle opportunità sia la Via del Cotone.
Crediamo che Trieste possa esserne il punto di partenza" e "la
Croazia non può non essere protagonista di questa nuova
stagione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani
aprendo il business forum Italia-Croazia a Zagabria.
"Contiamo molto sulle relazioni con la Croazia perché è un
Paese tradizionalmente amico, c'è una sintonia politica e ottimi
rapporti con il premier, e questa sintonia e stabilità dei due
governi aiuta a favorire l'azione delle nostre imprese", ha
sottolineato poi Tajani.
Italia e Croazia possono "ampliare ulteriormente le attuali
collaborazioni e intraprenderne delle nuove. E' il momento in
cui servono alleanze strategiche e l'Italia è il nostro partner
principale, con circa 9 miliardi di euro di interscambio e una
presenza massiccia a livello imprenditoriale", ha detto da parte
sua il ministro dell'Economia croato, Ante Susnjar. "Abbiamo
progetti a livello energetico" come il cavo sotterraneo
italo-croato che "potrebbe essere un punto di svolta", ha
sottolineato Susnjar spiegando che "la volontà politica c'è e
siamo pronti a finanziare questa iniziativa con fondi europei.
Questo cavo è un progetto strategico per entrambi i Paesi".
"Sono convinto che oggi stiamo aprendo un nuovo capitolo e
gettando le basi per nuovi progetti concreti", ha affermato.
"L'adesione a breve all'Ocse è una delle priorità del governo
croato, e sarà un incentivo ulteriore agli investimenti italiani
in futuro e al rafforzamento della nostra cooperazione. E vorrei
cogliere l'occasione per ringraziare il governo italiano e il
collega Tajani proprio per il sostegno all'adesione croata"
all'organizzazione, ha detto il ministro degli Esteri croato,
Gordan Grlic Radman.
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