Il piccolo villaggio di Teahupoo,
sulla penisola di Tahiti, è esploso di gioia dopo il trionfo del
suo eroe Kauli Vaast, il primo campione olimpico francese di
surf, ma anche il primo campione olimpico tahitiano in tutte le
discipline. "Il mana (forza soprannaturale nella cultura
polinesiana) è stato con me fin dall'inizio, ogni giorno lo
sentivo, non potevo vederlo ma lo sentivo, e ora l'ho fatto:
campione olimpico", ha detto Vaast.
"Non appena sono state prese le prime due onde, ci siamo tutti
sbracciati per assicurarci che non ce ne fossero altre, e ha
funzionato", ha scherzato il presidente polinesiano Moetai
Brotherson. La madre di Kauli Vaast, Natou Thupalua, si è
dedicata al giardinaggio durante la finale, per scacciare
l'ansia. "Quando lui gareggia a Tahiti, io mi occupo del
giardino, ho piantato degli anthurium", ha raccontato la donna,
affidandosi alle grida dei vicini per conoscere i risultati.
"Quando torno a casa, dovrò rastrellare perché ha tagliato
tutto", ha sorriso il 22enne neo campione olimpico, ragazzo
dallo stile di vita semplice fatto di surf e pesca subacquea. La
parte finale del villaggio di Teahupo'o, riservata alle persone
accreditate per la durata degli eventi, è stata aperta al
pubblico per la cerimonia delle medaglie sulla spiaggia, a poche
centinaia di metri dalla famosa onda che Vaast ha saputo
sfruttare al meglio sia in semifinale, contro Gabriel Meddina
che in finale contro l'australiano Jack Robinson. Diverse
migliaia di polinesiani hanno fatto il tifo per il loro
campione, per la medaglia di bronzo delle donne Johanne Defay
della Reunion e per quella degli uomini, il tre volte campione
del mondo Gabriel Medina. Quarto a Tokyo, l'idolo dei brasiliani
ha vinto la sua prima medaglia olimpica a Teahupo'o. E rimarrà
comunque nella storia dei Giochi, perché la sua 'celebrazione'
aerea, immortalata una settimana fa dal fotografo dell'Afp
Jérôme Brouillet, è l'immagine più suggestiva di questi Giochi.
Proprio come il salto di un balenottero dietro i surfisti
nell'ultimo giorno di gare.
Il successo dei Giochi di quest'anno, dopo le timide onde di
Tokyo, che in realtà ci sono state anche a Teahupo'o
penalizzando Medina ("il surf non è uno sport giusto", il tweet
di Neymar a questo proposito), potrebbe contribuire ad affermare
il surf come disciplina olimpica permanente. Un successo che è
anche quello della squadra francese, con due medaglie di cui una
d'oro, arrivate dopo sfide 'fratricide': i francesi Vahine
Fierro e Joan Duru sono stati eliminati dai loro stessi compagni
di squadra. "Questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di
grande per il surf francese", ha dichiarato l'allenatore della
squadra francese Jérémy Florès, che ha partecipato ai Giochi di
Tokyo come surfista. Con un americano, un brasiliano, un
australiano e un francese, le quattro migliori nazioni del surf
erano erano rappresentate in finale.
Nonostante alcune polemiche ambientali alla fine del 2023 per
la costruzione di una torre dei giudici di gara in alluminio
nella laguna, la competizione è stata ben accolta dai
polinesiani. I due atleti tahitiani hanno suscitato grande
entusiasmo, nonostante l'eliminazione della beniamina
dell'isola, Vahine Fierro, negli ottavi di finale. L'onda di
Teahupoo ha spesso tardato ad arrivare: gli eventi di surf
previsti dal 27 al 30 luglio sono stati prolungati fino al 5
agosto, ultimo giorno di gara. Ma la "Jaws of Hava'e" è stata
all'altezza delle sue promesse, generando immagini spettacolari
e "una straordinaria operazione promozionale" per il turismo
locale, ha commentato soddisfatto il presidente Brotherson.
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