"L'emozione è tanta.
La mia Olimpiade non era partita bene, ho avuto dei problemi a una caviglia, ma sono riuscita farcela per eseguire l'esercizio alle parallele, e quelli sono momenti in cui mi sento libera, e sicura".
Lo dice la modenese Elisa Iorio, una delle Fate che
oggi hanno regalato alla ginnastica artistica italiana una
storica medaglia d'argento. "Siamo riuscite a fare qualcosa di
unico - dice ancora l'azzurra -, e lo dedico alla mia famiglia e
al mio ragazzo, che mi sta vicino da due anni e fa il mio stesso
sprot e mi comprende. Di lavoro da parte nostra ce n'è stato
tanto, questa medaglia è merito nostro e ne siamo orgogliose".
Manila Esposito dice che "devo ancora realizzare di essere
qui, figurati di aver vinto una medaglia, che comunque dedico
alla mia famiglia. Ieri sera ho fatto veramente fatica ad
addormentarmi, e adesso tremo ancora. Per fortuna che in gara
abbiamo mantenuto la concentrazione fino alla fine". La
bresciana Angela Andreoli ammette che "prima d'iniziare
l'esercizio a corpo libero avevo ansia, perché sapevo che il mio
esercizio poteva costare un gradino del podio, magari anche il
più vicino alla medaglia d'oro. Le mie compagne sono venute
tutte da me e mi hanno detto di divertirmi, e che comunque vada
siamo alle Olimpiadi. Alla fine sono riuscita a fare un buon
esercizio e a portare a casa una medaglia d'argento, che altro
posso dire?".
Quale sia il segreto di questo gruppo prova a spiegarlo il dt
Enrico Casella: "c'è tanto lavoro alle spalle, sono anni che
lavoriamo assieme, dormiamo anche a turno con le ragazze perché
hanno bisogno di assistenza: siamo come una famiglia, con dei
principi sani e che ha saputo superare dei momenti difficili, e
anche le sconfitte. Il bello è che anche se qualcuna di loro
manca, com'è successo anche prima di venire qui, entra un'altra
e ogni volta copre quel ruolo: oggi è come se avessero vinto
tutte le mie ragazze".
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