Un ventaglio e mascherine
arcobaleno, un mazzo di fiori, bigliettini, un braccialetto con
delle perline bianche, di fronte al portone dell'Ufficio
Scolastico Regionale per richiamare le istituzioni scolastiche
al loro ruolo contro bullismo, violenza, omofobia e
discriminazioni, "di ogni genere". Con questo obiettivo alcune
decine di persone si sono riunite stamani nel presidio promosso
dal Coordinamento Torino Pride dopo il suicidio del diciottenne
Orlando Merenda.
"Siamo stufi - dice il coordinatore del Torino Pride,
Alessandro Battaglia - che sempre più ragazzi e ragazze nella
scuola subiscano bullismo, violenza e che, a quanto pare,
nessuno faccia quello che dovrebbe. Questo momento valga per
tutti gli Orlando che domani potrebbero trovarsi nella sua
situazione. Chiediamo all'Ufficio Scolastico perché le nostre
tante disponibilità a lavorare insieme non sono mai state
davvero raccolte". "La scuola - aggiunge l'assessore comunale ai
diritti, Marco Giusta - non va lasciata sola. Serve una volontà
politica dall'alto precisa e forte ed è importante anche
l'apertura alle associazioni e alle varie realtà sul
territorio". "Chiedo alle senatrici e ai senatori - aggiunge
Giusta in riferimento al ddl Zan - se quel ragazzo fosse stato
vostro figlio, cosa fareste?", mentre Giovanni, padre di "una
straordinaria ragazza transessuale" si dice "stufo di avere
paura ogni volta che esce. Vengano a dire a me o alla famiglia
del ragazzo morto che il Ddl Zan non serve".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA