"Il prossimo sindaco di Torino
dovrà trovare la forza, magari con un assesorato dedicato, o in
altro modo, di attuare politiche molto molto concrete per
lottare contro le mafie perché 'ndrangheta e mafia si stanno
appropriando di pezzi di società e di mercato del lavoro, direi
del poco lavoro disponibile sul territorio". A lanciare
l'appello è stata Maria Jose' Fava, referente di Libera Piemonte
in un incontro oggi all'Arci nel quale rappresentanti del terzo
settore, tra cui Arci, Libera, Acli e Gruppo Adele hanno
presentato le loro richieste al futuro sindaco di Torino.
"A 10 anni dalla maxi operazione di Minotauro e dopo altre
20 operazioni delle forze dell'ordine, - ha sottolineato Maria
Josè Fava - emerge con sgomento come non ci sia stata da parte
della politica, dei partiti, dell'imprenditoria, e del commercio
una profonda analisi della reale e gravissima situazione, ancora
una volta sottovalutata. Il Piemonte - ha aggiunto - è la
Regione nella quale sono stati confiscati più beni proprietà di
mafiosi oltre 120, ma ad oggi ne sono stati riusati per la
collettività solo il 20%. E le mafie sono vive più che mai, e in
molto settori diversi, pronte ad andare all'assalto dei futuri
fondi dei Pnnr che verranno impiegati nei tanti cantieri sul
territorio che partiranno a breve".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA