"Il Diario di Anna Frank è veramente l'opera per antonomasia della Shoah, è una narrazione in presa diretta, delle paure, delle pene, ma anche delle speranze e dei sogni di una adolescente nei due lunghi anni passati a nascondersi prima di essere scoperta e destinata a morte, con la sua famiglia, nel campo di Bergen-Belsen.
Le angosce e le pene di quella adolescente furono anche le mie.
Per
questo è con commozione e partecipazione che mi accingo a
seguire questa rappresentazione". Comincia così la lettera che
la senatrice a vita Liliana Segre ha inviato al Teatro Regio di
Torino che oggi, nella Giornata della Memoria, ha riaperto al
pubblico dopo mesi di chiusura per lavori di ammodernamento, con
l'opera 'Il diario di Anna Frank' di Gregorio Frid.
A leggere la lettera dal palco, il sindaco Stefano Lo Russo
in prima fila, è stata la regista dell'opera, Anna Maria
Bruzzese. Vicino al sindaco anche il Rabbino Capo di Torino,
Ariel Di Porto, il presidente della Comunità ebraica di Torino,
Dario Disegni, e l'assessore alla Cultura della Città ed ex
commissario del Regio, Rosanna Porchia.
"Sono felice che il Teatro Regio abbia deciso di programmare
l'esecuzione di questa opera - scrive ancora la senatrice - . Di
testimonianze, scritte ed orali, anche di opere di valore
artistico ne furono prodotte molte, non solo dopo il 1945, ma
persino durante la detenzione, da parte di scrittori, poeti,
musicisti, nessuna ha però l'impatto e la forza evocativa del
diario di Anne".
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