/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uccise l'ex moglie, chiesti 30 anni per guardia giurata

Uccise l'ex moglie, chiesti 30 anni per guardia giurata

Il delitto lo scorso maggio a Torino. Legale figli contrario: 'No alle attenuanti, è maschilismo'

TORINO, 24 febbraio 2022, 13:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Trenta anni di carcere è la richiesta di condanna che la pm Francesca Traverso ha formulato per Massimo Bianco, 49 anni, la guardia giurata che a Torino, il 7 maggio 2021, uccise a colpi di pistola la moglie, Angela Dargenio, 48 anni, dalla quale era separato. Il processo è in corso in Corte d'Assise.

Bianco fu arrestato il giorno stesso dalla polizia; poi confessò e chiese perdono ai figli. Il pm Traverso ha quantificato la richiesta di pena proponendo l'equivalenza fra le attenuanti generiche e le aggravanti. Una scelta che l'avvocato Stefano La Notte, parte civile per i due figli, non ha condiviso.

"Sono contrario alle attenuanti generiche. Non è un momento di follia, non è il drammatico epilogo di una lite. È il prodotto di una cultura e di una mentalità di paese ancora molto presente in Italia: una donna non si deve separare". Così l'avvocato di parte civile Stefano La Notte al processo contro Massimo Bianco, guardia giurata torinese che uccise l'ex moglie a colpi di pistola. La Notte parla di "cultura maschilista e selvaggia". "C'e' una parte dell'Italia - osserva - che non ha ancora digerito l'idea che ci si possa separare. Sappiamo che la madre della vittima ha detto 'meglio un tumore di una figlia che si separa'".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza